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Visualizzazione dei post da gennaio, 2019

SU IL SIPARIO

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  I l sipario è qualcosa che divide, che stacca, che distanzia. Con un piccolo gesto però tutto diventa unito, vicino e visibile. La quarta parete per vedere meglio, per sentirci un po' tutti protagonisti. “Su il sipario” è il progetto di laboratorio proposto dal CiAGì ai ragazzi di 4 e 5 elementare e 1 e 2 media, sulla creazione e messa in scena di uno spettacolo teatrale.  Proprio il teatro, che in età ellenica era riconosciuto come la rappresentazione della vita, affrontando temi e sceneggiati della polis e del dramma. Una rappresentazione, cioè una ri-produzione di ciò che avveniva nelle città stato dell’antica Grecia. Poi il teatro si è diffuso, ampliato e modificato. Tante forme e diverse sfaccettature dal quale poi è scaturito il cinema. Il teatro è anche quello che serve ai bambini e ai ragazzi, sia da vedere sia da fare. Una messa alla prova, una messa in scena, un proporre e ri-produrre quello che accade intorno a noi. L’arte del teatro, nella pedagogia della scena, invit

IL GIOCO LIBERO

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  Cosa hai fatto oggi? Niente. Tutto! Si perché spesso il tempo libero rischia di passare per tempo perso, inutile. Può sembrare una proposta semplice, banale, ma per i bambini il gioco attivo e non strutturato rappresenta un’azione di stimolo importantissima. Non è semplice proporre un’attività di questo tipo perché spesso siamo abituati a dare un senso specifico all’attività di gioco e a trasmetterla al bambino evitando giochi apparentemente inutili.  La situazione di “libertà” porta necessariamente a gestire maggior litigi “imprevisti” o comunque degli scambi che in un contesto strutturato non si presenterebbero.  Ma il gioco libero è un’attività spontanea del bambino con la quale racconta i suoi pensieri e mette alla prova le sue capacità.  Attraverso questo sperimentarsi il bambino sviluppa l’iniziativa e la creatività, scopre e fa suoi alcuni concetti, analizza le prime proprietà e le caratteristiche degli oggetti. Solo cosi il bambino riesce a raccontare il suo mondo interio

"HO BISOGNO DI ESSERE CIRCONDATA DA ADULTI VERI"

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  La frase tagliente e forte, che va dritta al concetto, è stata scritta da una ragazza di II superiore in un recente laboratorio proposto ad alcuni ragazzi in un convitto* e che ci richiama alla mente alcuni punti che ci ha regalato Ivo Lizzola nell'incontro tenuto a Livigno lo scorso dicembre.**  Appare fondamentale partire dal concetto che il cammino educativo di una comunità intera, adulti in prima  linea, deve prendersi cura delle future generazioni.  Cammino che «chiede il coraggio di prendere una direzione per essere tessitori tra le diverse generazioni», e che sappia guardare al futuro e non solo all’oggi. Un impegno che riguarda tutti gli adulti, nessuno escluso, perché ognuno di essi ha la responsabilità di ciò che dice e compie senza nascondersi dietro al “non è compito mio”. È fondamentale ricordarci che «la comunità siamo tutti noi, la comunità riguarda ciascuno di noi, e i genitori in ogni “ordine e grado” sono la prima cellula di questo grande organismo». Str

LASCIARSI TRASFORMARE

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Quando il dolore arriva nelle nostre vite, piccolo o grande che sia, sopportabile piuttosto che “schiacciante”, leggero oppure profondo, qualunque sia la sua natura, quando il dolore arriva ecco che il tempo improvvisamente si ferma, si arresta. Sentiamo una frattura dentro di noi mentre tentiamo di resistere all’urto, di restare in piedi anche se deboli e spezzati. La nostra natura umana si rivela in tutta la sua vulnerabilità e fragilità. La tentazione può essere quella di scappare, di allontanare la sofferenza e cercare di non sentirla, aspettando che il tempo se la porti via. Facendo così, però, rischiamo di perdere un’occasione preziosa, di crescita e di cambiamento. Il dolore che la vita porta con sé non può arrivare a vuoto, ne deve essere esplorato il senso ma questo è possibile solo attraversandolo, solo restandoci pienamente “in mezzo” per sentirlo in tutta la sua intensità.  C’è bisogno di coraggio e di determinazione. Insieme, di pazienza e di capacità di aspettare perché l