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Visualizzazione dei post da dicembre, 2021

365 giorni fa... - (Michele Ricetti & S.B. 18 anni)

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  M: Ciao Sere! S: Ciao Mitch! M: Allora? Che mi racconti? Come stai? Come sta andando l’avventura? S: Mi sto divertendo Mitch ogni giorno è la scoperta di un qualcosa di nuovo e diverso. M: In questi giorni pieni di feste e pieni di luci, non ti manca Livigno? S: Pensa Mitch, proprio alcuni giorni fa ho scritto su un foglio bianco una lettera di auguri per la straordinaria famiglia che mi sta ospitando. M: E che cosa gli “hai regalato” S: Ho voluto regalargli queste parole: «Oggi 25 dicembre 2020, mi addormento felicissima. Non penso di essermi mai sentita così fortunata ed amata quanto oggi. Tra lacrime di gioia delle “mie sorelline” acquisite e l'euforia dello scarto dei miei regali per loro e messaggi come quello del mio papà che afferma di essere orgoglioso di me, oggi non ho fatto altro che sorridere, guardarmi attorno e ripetermi di avere al mio fianco (fisicamente e con il pensiero) persone incredibili. Mi sento grata, davvero tanto» M: Cavolo... S: Si, ma la cosa strana è

Aiutiamo i bambini a sentirsi bambini. - (Simone Cusini)

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  Non saprei dire quante volte ultimamente mi capita di pensare "quanto sarebbe bello tornare bambino", eppure è strano perché ricordo perfettamente con quanta fretta e trepidazione, durante la preadolescenza, non vedessi l'ora di compiere 18 anni; anche perché i miei genitori, ogni volta che si accendeva una discussione, mi ripetevano: "quando avrai 18 anni potrai fare quello che vuoi, adesso no". Che poi, lo ammetto, dopo la maggiore età mica è cambiato qualcosa; ancora oggi ciò che dicono i genitori è imperativo assoluto e credo lo sarà per sempre.  Lavorando ogni giorno a stretto contatto con i bambini però, mi sono reso conto che un po' li invidio: la loro ingenuità, la loro libertà di espressione spontanea, il loro meravigliarsi per cose piccole e semplici, il loro costruire amicizie di una vita attraverso piccoli bigliettini sgrammaticati o condividendo un gioco, la loro capacità di immaginazione e l'incredibile caparbietà nel credere nei loro s

Ciak azione! - (Thomas Sosio)

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  L'esclamazione più pronunciata durante la produzione di un film è proprio quella del “ciak azione” che fa da pronti, partenza, via… per la ripresa di una scena di un film. Ma ben prima di quel “ciak” c’è molto lavoro da fare: testi, battute, sceneggiature, attori, effetti speciali; tutto deve essere pronto per quel fatidico momento in cui la macchina inizia a girare.  Anche nel lavoro educativo, senza telecamere o setting hollywoodiani, c’è molto lavoro di preparazione, di pensiero e programmazione dietro all’ azione educativa. L’agire educativo, infatti, comporta, un pensiero con obiettivi e finalità della propria azione. L’educatore deve essere azione di stimolo e crescita costante, deve esserci e starci con e per i bambini e ragazzi, con tutto il suo bagaglio di esperienza e creatività. Interrogarsi, quindi, sull’agire e sull’azione educativa in contesti di crescita e spazi informali di educazione, non è cosa semplice.  È indispensabile sapere cosa c’è alla base dell’azione e

Sarà forse tutta una questione di sguardi? - (Vincenzo Morcelli)

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  Negli ultimi mesi in diverse occasioni, lavorative e no, mi è risuonata alle orecchie una parola: sguardo. Il fatto di risentirla più volte mi ha fatto pensare; uno sguardo è un gesto che presuppone che si aprano intenzionalmente gli occhi per vedere, per “assaporare contorni”, dettagli, sfumature.  Lo sguardo può essere un atto di cura in cui il tempo è sospeso e attende evoluzioni.  Se lo ripensiamo all’interno di una relazione, lo sguardo è il primo gesto educativo che non consiste tanto nel dire o fare qualcosa, bensì nel guardare e nell’ascoltare. Sicuramente è uno strumento potentissimo: quante volte tante situazioni si sono risolte con un semplice ma efficacissimo sguardo. Nel tram-tram di tutti i giorni a volte si è condizionati dal desiderio di tenere tutto sotto controllo: le situazioni, le persone, le cose, con il rischio di vedere nell’altro solo le immagini che captiamo o proiettiamo.  Può essere faticoso esercitare un lavoro “di sgombero” per permettere all’altro di mos

Gli spunti del venerdì si fermano qui!?... - (Michele Ricetti)

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  Ripartiamo si, ripartiamo no…mha La tentazione di fermarci, non lo neghiamo, è tanta. Ci siamo detti «Abbiamo raggiunto l’obiettivo –inizialmente insperato e irraggiungibile - di fare un libro vero e proprio, adesso basta, tanto non li legge più nessuno». La tentazione di adagiarci “sugli allori” e dire: «lasciamo andare per qualche tempo la cosa, e poi vedremo che cosa fare». Questo è il mantra che in queste settimane ci ha accompagnato con forza. L’idea di rimandare di settimana in settimana (come la prima volta di quell’autunno del 2018…ricordi Thom?) ci ispira, ma poi ci siamo detti: « ma il nostro desiderio di raccontare di educazione, si può fermare così? Solo perché abbiamo un libro? ». La risposta è stata netta: «no». Ma allora altro libro? Beh, adesso non montiamoci la testa, il nostro desiderio è di continuare a “farvi compagnia” con i nostri spunti, con le nostre “provocazioni”, con il nostro provare a “raccontare di educazione”. Perché il dietro le quinte del nostro la