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Coriandoli. La leggerezza della presenza (Thomas Sosio - educatore)

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  Al termine di una festa, rimangono sul pavimento alcuni coriandoli. Gli invitati sono andati via quasi tutti, allegri e divertiti dall’evento trascorso. Coriandoli: grandi, piccoli, di colori differenti. Fermi, immobili. Ad un certo punto la mano di un bambino afferra un pugno di coriandoli. Volano, si librano nell’aria liberi e leggeri, per poi ritornare a terra, fermi.   Mi piace pensare alla leggerezza dei coriandoli, spinti al volo tra sorrisi e colori.  Ma che cos’è la leggerezza?  Sicuramente non è superficialità come spesso pensiamo. Essere superficiali vuol dire non andare a fondo, non approfondire una tematica o una relazione. Essere leggeri significa volarci sopra, avvolgere tutto ciò proprio come i coriandoli. Essere leggeri, non significa vivere con distacco o assenza di empatia, ma la leggerezza ci avvicina all’altro, ci aiuta a sentirci parte di una comunità, a essere il filo dell’empatia e della solidarietà. Italo Calvino scrive: « Prendete la vita con leggerez

A CARNEVALE OGNI SCHERZO VALE

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  Ognuno di noi vive la propria vita nel rispetto di molte regole sociali: leggi, convenzioni, regolamenti da rispettare, gerarchie da non scavalcare… ogni tipo di società umana (tanto la nostra comunità alpina, quanto una comunità tribale del Centrafrica) da sempre promette una vita felice e protetta a chi rispetterà le regole condivise, e allo stesso modo promette punizioni a chi invece oserà travalicare le norme della convivenza civile.  Proviamo ora ad immaginare una giornata all’anno, ogni anno, in cui poter trasgredire tutte queste regole. Ci risulta difficile, incastonati come siamo dentro al nostro preciso ruolo che la società ha affidato a ciascuno di noi; ma è utile provare a fare uno sforzo. Una giornata, una giornata sola in cui l’unica legge sia “non avere leggi”, dove non ci sia né schiavitù né nobiltà, nessun Re (e nessun Sindaco) garante dello Stato. Un giorno in cui le forze dell’ordine siano totalmente assenti dalle strade.  Forse a qualcuno è venuta in mente l’ap