Coriandoli. La leggerezza della presenza (Thomas Sosio - educatore)
Al termine di una festa, rimangono sul pavimento alcuni coriandoli. Gli invitati sono andati via quasi tutti, allegri e divertiti dall’evento trascorso. Coriandoli: grandi, piccoli, di colori differenti. Fermi, immobili. Ad un certo punto la mano di un bambino afferra un pugno di coriandoli. Volano, si librano nell’aria liberi e leggeri, per poi ritornare a terra, fermi. Mi piace pensare alla leggerezza dei coriandoli, spinti al volo tra sorrisi e colori. Ma che cos’è la leggerezza? Sicuramente non è superficialità come spesso pensiamo. Essere superficiali vuol dire non andare a fondo, non approfondire una tematica o una relazione. Essere leggeri significa volarci sopra, avvolgere tutto ciò proprio come i coriandoli. Essere leggeri, non significa vivere con distacco o assenza di empatia, ma la leggerezza ci avvicina all’altro, ci aiuta a sentirci parte di una comunità, a essere il filo dell’empatia e della solidarietà. Italo Calvino scrive: « Prendete la vita con leggerez