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Visualizzazione dei post con l'etichetta covid-19

Si, sono positiva...ma ho imparato tanto!

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Mi: Ciao M, come stai? M: Ciao Mi, per il momento tutto bene, ma non so se lo sai ma sono risultata positiva al Covid-19. Mi: Si, ho saputo cavoli… M: Grazie al cielo grandi sintomi non ne ho, ma ti assicuro che non è una bella sensazione. Mi: Lo immagino! Ma com’è andata la faccenda? M: Giovedì la responsabile Covid-19 del nostro istituto ha contattato la nostra classe e ci ha comunicato che da quel momento fino al saremmo dovuti restare in quarantena preventiva perché una nostra compagna era risultata positiva. Mi: E così tutti a casa! M: Si esatto, io ed i miei compagni abbiamo così cominciato la DAD e senza molti problemi abbiamo continuato le nostre lezioni. Mi: E poi come hanno fatto a scoprire che eri positiva? M: Sabato tutta la nostra classe si è sottoposta al tampone, io personalmente ero davvero molto pacifica perché non avevo avuto molti contatti con la ragazza positiva e non avevo accusato sintomi particolari, quindi con molta tranquillità sono andata a far

Quella "maledetta" paura

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  M: Ciao A., come stai? A: Ciao M., tutto abbastanza bene, anche se non so se lo sai, ma sono in quarantena. M: Davvero?! E da quando? A: Da un po’... a breve mi arriva l'esito del tampone. M: Spero comunque tu stia bene… A: Si si, per fortuna tutto ok, a parte che mi annoio un po', anche se sto bene da sola. M: E che fai tutto il giorno? A: Dipende, ma tra scuola, telefono, film e lettura il tempo mi passa abbastanza…ah, il silenzio alle volte è bestiale. M: In che senso? A: Che mi rendo conto che la frase che ho sentito di più in questi 10 giorni è stata: «adesso apprezzerai le piccole cose». M: Ed è così? A: Si, è così, mi mancano terribilmente! Mi manca l’aria fresca del mattino, mi manca l’abbraccio di un amico… M: Si raccontala giusta! Ti manca il moroso! A: Ma va scemo! Bhe in effetti anche quello… M: E poi che cosa ti manca? A: Mi manca il sorriso di un nonno che ti aspetta a casa dopo un’intera settimana via, mi mancano quei banchi tanto

La "seconda onda"

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Il mare ci dona pace e serenità. La calma piatta, il profumo, il silenzio. Sensazioni ed emozioni positive accompagnano il nostro camminare a piedi nudi sulla spiaggia. La vista all’orizzonte che si perde, all’infinito. Percepiamo tutto questo, quando il cielo è calmo e sereno. Quando però il vento cambia e le nuvole coprono il cielo terso, il mare si fa tempestoso e le onde più vivaci, quasi a rompere la quiete.  La “seconda onda” arriva dopo la prima: sappiamo cosa ci può aspettare e - forse proprio per l’esperienza acquisita - siamo più preparati e pronti. Non possiamo dimenticare che in questo mare ondoso e in burrasca ci sono un mare di opportunità. La comunità del nostro territorio è paragonabile a questo mare in burrasca, dove il vento e le intemperie aggrediscono il nostro quotidiano. Dobbiamo ritrovare la forza e la speranza di rivivere i luoghi, ma soprattutto le persone, che abitano la comunità. Dobbiamo accompagnare anziani e bambini, forse i più fragili e spaesati da que

"Due ciacole" in tempo di quarantena...

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M: Ciao S! Come stai? S: Benone M! Un po' stufa di questo stare a casa, ma tutto sommato bene. M: Certo che l'ultima volta che ci siamo incontrati per "due ciacole" non eravamo in questa strana e surreale situazione! S: Si davvero! Sembra passato un secolo da quando ci siamo visti a Carnevale a fine febbraio. M: Lo ricordo bene quel giorno, tutti presi a rendere quella giornata il "più normale" possibile, visto che si iniziava a parlare di Coronavirus anche vicino a noi. S: Mi ricordo bene anch'io, visto che ci siamo sbattuti non poco per rendere una bella giornata a bambini e ragazzi e poi tutto ad un tratto è cambiata l'aria. M: Sì, come se da un momento all'altro ci fossimo trovati catapultati in una dimensione parallela... S: In un certo senso è proprio andata così. All'inizio non "mi dispiaceva" questa situazione; vacanze allungate di una settimana, niente scuola, sveglia tardi...i primi giorni sono stati una pacchia! Non sembr

"Cosa sto ri-scoprendo stando a casa?" (video)

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Io resto in corsia - Tu resta a casa

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  In questo periodo si sentono tante situazioni spiacevoli che probabilmente nessuno pensava di poter mai ne sentire ne vivere, abbiamo il dovere di restare a casa e adottare tutte le precauzioni che ci sono  state indicante. Ma siamo veramente sicuri che tutti noi esseri umani possiamo proteggerci e semplicemente stare a casa? I professionisti sanitari che lavorano negli ospedali in questo momento si trovano ad affrontare ancora più da vicino questa emergenza sanitaria. Queste persone, come tutti noi, hanno paura ma loro a differenza nostra non hanno paura di andare a fare la spesa o incontrare i famigliari o altri cari ma hanno  paura di andare al lavoro ed affrontare la loro giornata. Si trovano a vivere in una condizione di estremo stress, sia fisico ma anche psichico dovendo fare estremamente attenzione ad ogni azione e movimento abitudinario, ma che in queste condizioni hanno bisogno di una particolare cura e attenzione. Infermieri e medici sono costretti ad indossare a volt

Il rischio di pensare che capiti a qualcun altro

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Quello di oggi vuole essere un semplice invito...un invito rivolto a tutti noi a metterci una mano sul cuore. In questi giorni stiamo leggendo articoli su articoli, messaggi sui social network, vediamo video che ci raccontano quello che sta succedendo, che ci ricordano chi sono le persone che in questo momento subiscono o potrebbero subire le conseguenze più gravi di questa situazione. Allora ho voluto fermarmi...ho voluto prendermi un attimo, staccarmi dal computer e dai giornali per osservare chi mi sta attorno. Così intorno a me ho visto anche altro: ho visto una figlia con il timore di andare a fare visita alla mamma anziana perché sa che potrebbe metterla a rischio. Ho visto la paura di un'amica che aspetta il suo primo figlio e non sa se potrà avere suo marito al fianco mentre partorirà. Ho letto la paura di un papà per la sua bambina malata di leucemia che già vive una condizione di fragilità. Ho sentito il dispiacere di una comunità che non ha potuto dare l'ultimo salu

"Piccolo", ma destabilizzante

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  2020... un anno caratterizzato da una problematica che coinvolge un po' tutto il pianeta… un nuovo microrganismo parassita denominato Coronavirus COVID-19 si sta divulgando sempre di più colpendo persone di tutte le età e di ogni parte del mondo causando loro gravi infezioni del tratto respiratorio inferiore che, in casi estremi, può portare anche alla morte. Ad oggi però vorrei soffermarmi su quello che sta accadendo in Italia poiché siamo tra i paesi più contagiati al mondo e ciò sta portando tra le persone vero e proprio panico. Lo si percepisce dal comportamento che molti cittadini italiani hanno assunto negli ultimi giorni, soprattutto dopo l’ordinanza emessa dal Ministero della Salute, consigliando di limitare le uscite fuori casa, l’annullamento delle manifestazioni di intrattenimento e sportive, la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado con restrizioni di vario genere. Dopo tutto ciò sono nate situazioni incredibili, mai viste prima d’ora nel nostro paese, come: