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Come stai? (di Valeria Rodigari - educatrice)

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  « Come stai?» Una semplice domanda, che spesse volte rivolgiamo a chi ci sta di fronte, e altrettante volte riceviamo dal nostro interlocutore. « Come stai?», una domanda che fa parte della nostra quotidianità, che per consuetudine utilizziamo per iniziare una conversazione, per rompere il ghiaccio, senza dare troppa importanza alla risposta che riceviamo.   « Bene», la classica risposta che diamo per abitudine o che riceviamo, come se fosse l'unica risposta giusta da dare e non ci fossero altre alternative. « Bene», una risposta che ci permette di nascondere le nostre vere emozioni, come se ci facesse paura ammettere sinceramente come stiamo davvero. « Bene», una risposta che può risultare superficiale se data a un amico, una persona che conosciamo da tempo, di cui sappiamo che ci possiamo fidare. Durante le attività rivolte ai ragazzi di terza media, abbiamo creato un momento dedicato al « Come stai?», una “semplice” routine in cui ogni ragazzo sceglie un'emoji che rapp

L’UOMO È…“UOVO”. (di Valeria Rodigari - educatrice)

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  Qualche mese fa un triste evento ci porta a fare i conti con una delicata realtà, diverse domande frullano nella nostra mente e quando i ragazzi iniziano a porre la questione cogliamo l’occasione per affrontare il delicatissimo tema del suicidio con loro. Ma come? Decidiamo di proporre ai ragazzi di terza media un percorso a step composto da diverse parole che ci permettano di conoscere meglio noi stessi, le nostre fragilità, i nostri punti di forza, ciò che ci fa vivere e ciò che a volte ci spegne. L’AUTENTICITÀ che ci permette di essere noi stessi, di sintonizzarci con la melodia della nostra anima, la parte più profonda e autentica di noi.  La LIBERTÀ che ci permette di dipingere la tela della nostra vita, utilizzando i colori e le diverse sfumature delle nostre emozioni. Il CONFRONTO che ci permette di esprimerci e di metterci in ascolto, di conoscere, di cercare e trovare aiuto nell’altro. La RESILIENZA che ci permette di trovare la forza che non sapevamo nemmeno di avere per re

Una giornata NO! (di Sandy Cusini - educatore)

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     A chi non è mai capitato di vivere una giornata… «NO».     Succede a tutti. A chi più e a chi meno.     Ci sono giornate, a volte, che vorremmo finissero immediatamente, alcune di quelle giornate che per un motivo, o per una serie di fattori, pensiamo che tutto vada storto e ce la prendiamo con il primo che capita; vorremmo solamente isolarci, e stare il più lontano possibile da tutti e tutto.     Così come gli adulti, nessuno è esente da questo stato d’animo, nemmeno i bambini con cui passiamo i nostri pomeriggi di lavoro.     Ci troviamo quindi a fronteggiare i bimbi la cui giornata è andata storta secondo il loro personale metro di valutazione, per noi a volte oscuro. Dobbiamo quindi gestire questa loro grande rabbia che normalmente si riversa sui loro compagni, i quali il più delle volte non hanno fatto nulla di sbagliato se non aver detto quella battuta o fatto quello scherzo normalmente tollerati. Sfortunatamente, oggi quella battuta o quello scherzo sono la goccia che fa tr