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Visualizzazione dei post da gennaio, 2024

Una giornata NO! (di Sandy Cusini - educatore)

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     A chi non è mai capitato di vivere una giornata… «NO».     Succede a tutti. A chi più e a chi meno.     Ci sono giornate, a volte, che vorremmo finissero immediatamente, alcune di quelle giornate che per un motivo, o per una serie di fattori, pensiamo che tutto vada storto e ce la prendiamo con il primo che capita; vorremmo solamente isolarci, e stare il più lontano possibile da tutti e tutto.     Così come gli adulti, nessuno è esente da questo stato d’animo, nemmeno i bambini con cui passiamo i nostri pomeriggi di lavoro.     Ci troviamo quindi a fronteggiare i bimbi la cui giornata è andata storta secondo il loro personale metro di valutazione, per noi a volte oscuro. Dobbiamo quindi gestire questa loro grande rabbia che normalmente si riversa sui loro compagni, i quali il più delle volte non hanno fatto nulla di sbagliato se non aver detto quella battuta o fatto quello scherzo normalmente tollerati. Sfortunatamente, oggi quella battuta o quello scherzo sono la goccia che fa tr

Fiumi di parole...a volte anche no! (di Vincenzo Morcelli - educatore)

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     Durante la scorsa estate e nel periodo autunnale all'interno delle attività del Centro di Aggregazione Giovanile, nell'ambito del Progetto H, sono stati proposti alcuni percorsi di Danza Movimento Terapia (1) con alcuni ragazzi, anche in collaborazione con il Centro Diurno Disabili.    Tale approccio promuove «l'utilizzo del corpo e del movimento per attivare canali di espressione di base, dove gli strati più profondi della personalità sono resi progressivamente condivisibili all'interno di una relazione significativa». (2)    Il movimento e l'espressione del corpo sono dunque mezzo e strumento di integrazione e crescita emotiva e sociale, andando a creare un ambiente facilitante in cui è possibile esprimere e organizzare vissuti corporei e affettivi.    Il laboratorio puntava a far vivere un’esperienza di libertà in una cornice strutturata focalizzando l’attenzione sull’individuo e utilizzando un linguaggio universale.    Personalmente, conoscendo poco tale ap

Una lettera per chi non si ama del tutto (una ragazza di 20 anni)

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     Caro me, ho deciso di scriverti perché ho scoperto che non ti ami del tutto; che sei insicuro e cerchi di nasconderti. Che non ami la tua testa, il tuo corpo ma soprattutto te stesso.    Come puoi?     Ti rendi conto che il tuo corpo è la tua casa?     Che la tua testa è la cosa che ti ha portato fin qui?     Che tu sei speciale e bellissimo in ogni particolare?    La parola «difetto» non può esistere per le persone; non siamo oggetti con difetti di fabbrica, siamo umani, diversi, ma infinitamente belli.     Non ti dirò la classica frase «Se fossimo tutti uguali sarebbe bruttissimo», perché penso sia ormai obsoleta, ma ti dico che ogni singolo «difetto» che hai ti rende unico, riconoscibile e speciale, ti rende la persona che sei.    Vedo come ti guardi a volte allo specchio; paragonarsi agli altri è uno spreco di tempo e ci ferisce soltanto. Vedo come osservi attentamente con sguardo scettico la figura davanti a te.     LO VEDO.    Guarda il tuo riflesso e amane ogni singolo mill