Sotto lo stesso cielo. (di Valeria Rodigari - educatrice)
È una giornata di ottobre, durante il pomeriggio arriva al CiAGi una telefonata: «c’è un’urgenza. Da domani riuscite ad integrare il gruppo medie con due nuovi ingressi? Ci sono due ragazzi israeliani, bloccati a Livigno per colpa della guerra». La notizia ci prende di sorpresa, e diverse domande si fanno strada nella mia mente: «Come faremo a comunicare con loro? Sapranno parlare qualcosina d’inglese? Ma soprattutto, come reagiranno i ragazzi a questa notizia?» Non ho tempo di trovare una risposta a quelle domande, che è già arrivato il momento di accoglierli, così lascio che siano i ragazzi a trovare una soluzione. Due ragazzini israeliani, che parlano principalmente russo, e sanno qualche parola di inglese. Un gruppo di 30 ragazzi/e di prima e seconda media che parla italiano, e qualche parola di inglese. Due mondi apparentemente e culturalmente diversi, che condividono per alcune ore lo stesso spazio, la stessa stanza. Gli sguardi intimoriti dei d