L'essere educatori è meravigliarsi (di Chiara Confortola - educatrice e danza movimento terapeuta)
L’incontro è finito. Dopo giorni di telefonate, confronti, lacrime e perplessità…l’incontro è finito. Abbiamo sentito la necessità di fermarci un attimo, di parlare e discutere di alcune questioni e incomprensioni. L’incontro è finito. L’incontro è finito con un abbraccio e la frase “Noi ci siamo. aspettiamo!”. Chi l’avrebbe mai detto. L’essere educatori è meravigliarsi di quanto un processo di crescita, più o meno lungo, possa portare al raggiungimento di alcune delle tappe prefissate. La continua mediazione tra individui, enti, persone di cui ci prendiamo cura ci espone ad una continua ricerca di noi e del ruolo che abbiamo in un contesto che è ampio e complesso. L’essere mediatori può voler dire negoziare e avere a che fare con il conflitto. Il nostro lavoro è un complesso intreccio di fili che si incontrano, a partire dalle relazioni con le persone che accompagniamo e ancora di più con le famiglie, i servizi, la scuola ed è nostro compito far sì che quel filo non si annodi,