Un colpo al cuore (di Thomas Sosio - educatore)
Tutto iniziava con un abbraccio, una pacca sulle spalle, un saluto affettuoso, senza pregiudizi e con tanta apertura, del cuore e delle porte. Giallo e rosso erano i colori che contraddistinguevano le famigerate squadre, pronte ad affrontarsi e sfidarsi, le magliette contenevano tanta energia e voglia di mettersi in gioco in una nuova avventura, con uno spirito di amicizia e crescita. Giallo e rosso, come il colore delle albe vissute, come lo sguardo al tramonto, un tramonto, forse, arrivato troppo presto. Le sedie erano già pronte, ci si sedeva con ordine, in prima fila i capitani, chiamati ad incitare la squadra e ad essere i primi protagonisti. Sulla sedia vuota accanto a ciascuno, una penna e il diario: semplici fogli graffettati, ma dentro la complessità delle parole, frasi e citazioni per riflettere e farsi alcune domande, sulla vita, sul perché, sul chi siamo. Non poteva mancare il fischietto dal laccio nero, per richiamare, radunare, stoppare, par