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Visualizzazione dei post con l'etichetta Sarah Cusini

Campus Tremenda #Ado20 (video)

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Io resto in corsia - Tu resta a casa

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  In questo periodo si sentono tante situazioni spiacevoli che probabilmente nessuno pensava di poter mai ne sentire ne vivere, abbiamo il dovere di restare a casa e adottare tutte le precauzioni che ci sono  state indicante. Ma siamo veramente sicuri che tutti noi esseri umani possiamo proteggerci e semplicemente stare a casa? I professionisti sanitari che lavorano negli ospedali in questo momento si trovano ad affrontare ancora più da vicino questa emergenza sanitaria. Queste persone, come tutti noi, hanno paura ma loro a differenza nostra non hanno paura di andare a fare la spesa o incontrare i famigliari o altri cari ma hanno  paura di andare al lavoro ed affrontare la loro giornata. Si trovano a vivere in una condizione di estremo stress, sia fisico ma anche psichico dovendo fare estremamente attenzione ad ogni azione e movimento abitudinario, ma che in queste condizioni hanno bisogno di una particolare cura e attenzione. Infermieri e medici sono costretti ad indossare a volt

IL TEMPO è VITA

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  Qual’è la domanda che noi esseri umani facciamo di più in una giornata? Come stai? A volte ascoltiamo la risposta con il cuore, a volte con le orecchie e a volte chi da la risposta la da semplicemente in modo informale: bene grazie! Ma concretamente noi adulti, ci preoccupiamo realmente del benessere dei nostri bambini e delle persone che abbiamo al nostro fianco? Appare spesso evidente che gli adulti oggi, non sempre riescono ad entrare in empatia con le persone e in effetti è un compito davvero difficile da adempiere. Noi adulti spesso durante i primi mille giorni di vita del bambino tralasciano il vero benessere che loro hanno bisogno per crescere. Il vero benessere non è materialismo, non è progettare le ferie, le varie attività che riempiono le giornate dei nostri piccoli ma il vero benessere è riuscire a capire quello che realmente il bambino ci chiede e ha bisogno da noi. Noi adulti dovremo comprendere che non è indispensabile far passare un bambino “da in braccio