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Visualizzazione dei post da marzo, 2019

EMOZIONIAMOCI

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  Quando chiediamo, ad una persona che incontriamo “Come va?”, non sempre siamo interessati alla risposta. Diamo ogni tanto per scontato che l'altra persona ci risponderà “bene”, perché questa è la risposta più comune. La diamo spesso anche noi! Forse perché non siamo abituati a esprimere con sincerità come ci sentiamo e tantomeno a immaginare che l'altro sia pronto a sentire una risposta diversa dal solito “bene”. Forse perché parliamo troppo poco delle nostre emozioni e ci risulta un argomento in parte imbarazzante, in parte “sconosciuto”. Parlare di emozioni può sembrare strano e inusuale, non ci fermiamo molto ad ascoltarci e capire cosa effettivamente si muove dentro di noi quando viviamo determinate situazioni. Le viviamo e basta, non del tutto consapevoli di ciò che si agita nel profondo e che ci porta ad avere certe reazioni piuttosto che altre. Ci manca una vera e propria “educazione emotiva”, che ci permetta di fermarci e sintonizzarci con noi stessi e, quindi

SE AVESSI UNA FIGLIA

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  Se provassimo a chiudere gli occhi e ad immaginare di rendere tutto “meno complicato”, sarebbe bellissimo poter dire, anche in modo un po' “poetico” che: ...Se avessi una figlia le insegnerei l'arte della felicità, o almeno cercherei di trasmettergliela; un'arte che si nutre di gesti, di affetto e di sorrisi, tanti e dolci sorrisi.  Le insegnerei a sapersi distinguere in un mondo che spesso produce e vuole stereotipi.  Le infonderei spensieratezza e leggerezza. Le insegnerei che la felicità è una scelta e che è bene credere nei sogni, facendo scelte per la felicità e sfidando i giorni grigi, sfumando e smorzando l’austerità e le durezze della vita. Le insegnerei che le liti e le discussioni possono essere evitate, ed essere anticipate invece con un abbraccio. Cercherei di ritagliare per lei più tempo possibile e di rendere ogni momento ed ogni weekend sempre un pò speciali.  Approfitterei delle belle giornate di sole per stare fuori con lei e trasformare un

LA BELLEZZA SALVERà IL MONDO

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  Uno dei criteri di giudizio, che sovente utilizziamo è quello del bello. Il gusto estetico delle cose, dettato anche dall’istinto, ha dei canoni e parametri fortemente soggettivi. Un oggetto, un paesaggio, un momento può essere bello per qualcuno, mentre per qualcun altro non si addice ai suoi criteri di bellezza. C’è quindi una bellezza oggettiva? Certo, ma dobbiamo fare un passo di lato. La bellezza, nell’antica Grecia non era solame nte sfera dell’estetica, ma al bello si associava il giusto e il vero. Una persona “bella” era tale perché pura e integra di valori morali. “Sarà questa bellezza che salverà il mondo?” La frase, di famoso uso, è quella dello scrittore russo Fedor Dostoevskij, uno dei grandi estimatori della bellezza. Ora, nel suo capolavoro “L’idiota” viene illustrato molto bene il concetto salvifico del bello, come sguardo nuovo e vivo dell’amore e della verità. Al giorno d’oggi, forse, abbiamo perso quella vera bellezza che possedevano gli antichi, ma è com

SESSUALITà

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  Appena si accenna questa parola scappa ai nostri ragazzi qualche sorriso, qualche smorfia d’imbarazzo… ed è normale che sia così… con calma, con il tempo giusto, con il modo giusto dobbiamo cercare di prepararci e prepararli all’educazione all’affettività e alla sessualità, perché quest’ultima va oltre il mero comportamento sessuale. La sessualità è un tema centrale di ogni individuo, che ci accompagna lungo tutto l’arco della vita. Non possiamo dimenticarci di tutti gli aspetti, relazionali, emozionali, affettivi che la caratterizzano e la completano, perché questo è un argomento che è parte integrante del benessere di ciascuno di noi. È indispensabile educare e accompagnare i nostri ragazzi nel saper creare un legame con gli altri, imparando il rispetto a partire dalle prime dimensioni della fiducia e dell’amicizia, per poi riportarlo negli innamoramenti e gli amori che li metteranno in gioco. È altrettanto importante creare un momento di ascolto di sé stessi, di riconoscimen

Carnevale Livigno e Trepalle

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  Si è concluso nel migliore dei modi il Carnevale 2019 di Livigno e Trepalle, appuntamento molto sentito da grandi e piccini. Sono stati quattro gli appuntamenti principali, che hanno visto sfidarsi le contrade per l’ambito titolo in questo 2019. Giovedì 28 febbraio prima sfida, con il parallelo in costume presso la Scuola Sci Centrale. In una bella serata riscaldata dal pubblico si sono susseguite le sfide con ciaspole, sci e slittino. La vittoria è andata alla contrada dei Truz, sulle Rane e Trepalle.   Domenica 3 marzo, giornata clou del carnevale con la sfilata dei carri dal centro del paese fino a Plaza Placheda, la festa è poi proseguita con giochi a stand, laboratori manuali, intrattenimenti, balli, musica, in un clima di festa e divertimento, supportati da un numeroso gruppo di volontari, coordinato dagli educatori del CiAGi “Centroanch’io”. Nella serata di domenica, la prova valida per il Trofeo delle contrade: lo spettacolare palo della cuccagna: 12 contradaioli armati d

FERMATI UN ATTIMO

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  Ogni tanto ci farebbe davvero bene fermarci un attimo… chissà quante volte ce lo siamo detto! Chissà quante volte nella nostra mente è balenata l’idea che vorremmo prenderci una “pausa” dalla frenesia di quello che facciamo, uno stop, non perché ci piaccia perdere tempo o perché non sappiamo come riempire il nostro quotidiano, ma semplicemente perché ci aiuterebbe a guardare le cose da una prospettiva un po’ più distaccata. Spesso interpretiamo questo “stacco” con le agognate ferie estive, eppure quante volte al rientro la prima cosa che diciamo è “mi sento più stanco di quando sono partito”? Forse perché dobbiamo davvero imparare che fermarci non è legato solamente alla frenesia fisica, ma è innanzitutto fermarci ad ascoltare…ad ascoltarCI. Quanto ahimè è difficile! Ascoltare i nostri figli, anche se spesso non parlano, ascoltare nostra moglie, marito, fidanzata/o, anche se alle volte parlano troppo; fermarci ad ascoltare i nostri genitori, anche se alle volte non comprendia