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Visualizzazione dei post da aprile, 2021

Ma tu che lingua parli? - (Vincenzo Morcelli)

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  Ognuno di noi si sente amato e “voluto bene” in diversi modi e, allo stesso tempo, ha differenti modalità di comunicarlo. Questo sicuramente vale per i grandi ma, oserei dire, anche e soprattutto per bambini e ragazzi. Ovvio si tocca un tasto un po’ delicato, bello, faticoso che appartiene a tutti e che ci accompagna nei nostri gesti quotidiani in ogni contesto e in ogni momento, soprattutto fra le quattro mura domestiche. «Ogni persona ha un serbatoio emozionale, e quando questo è pieno tutto scorre meglio e anche le difficoltà sono più abbordabili. Man mano che un bambino cresce, la sua capacità di apprendere aumenta grazie a diversi fattori, il più importante dei quali è la maturità emozionale. Più il bambino è maturo a livello emozionale più è capace di apprendere e i genitori hanno l’influenza più importante sulla crescita emozionale del bambino» [1] . Queste parole mi hanno fatto riflettere e pensare in primis alla grande responsabilità che abbiamo come adulti; le competenze e

Ma io mi voglio bene? Sbabam!

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M: Ciao E., grazie per essere venuta all’ormai consueto appuntamento del lunedì sera…anche se ancora online. E: Grazie a voi! Almeno ho l’occasione per distrarmi un attimo e non pensare a meet, scuola, tirocinio e solite cose. M: Questa volta poi è stata davvero una meet davvero intensa! E: Si davvero! C’è stato un momento che mi sono stupita di noi. M: Ahah perché? E: Perché solitamente gli incontri sono molto più “scialli”. M: È vero, ma non sono mai banali. E: Esatto, ma questa volta la domanda che è venuta fuori mi ha colpito ancora di più… M: Intendi quella: «Cosa potrebbero pensare gli altri di me?» E: Si. Inizialmente non ho dato peso a quella domanda. M: A quanto pare però ti ronza ancora in testa… E: Si, finita la nostra meet, mi è tornata in mente e mi sono chiesta perché uno dovrebbe porsi una domanda del genere. M: E che risposta ti sei data? E: Sono giunta alla conclusione che probabilmente è perché uno è alla continua ricerca dell’approvazione de

Un piacevole "inciampo educativo": la serendipity

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  Serendipity , è un termine coniato dallo scrittore H. Walpole nel 1754, relativamente alla storia dei tre “Principi di Serendippo”, che nel loro viaggio trovano degli indizi, in modo casuale e fortuito, che ben analizzati li portano a risolvere il dilemma dell’imperatore Berham e lo smarrimento del proprio cammello. «Non ti cercavo, non ti aspettavo, ma sono stato fortunato a incontrarti». Si potrebbe sintetizzare così il concetto di serendipità , cioè imbattersi in un incontro o una scoperta fortuita e piacevole, che provoca felicità. Nel linguaggio corrente, dall’inglese serendipity (serendipità) si indica, per prima cosa, la sensazione che si prova relativamente al fare una scoperta non pianificata e dunque, una sorpresa piacevole . Una scoperta “serendipitosa” è quando troviamo qualcosa che non stavamo cercando, poiché nel processo di ricerca compare l’elemento sorpresa. Dettato da un processo di ricerca, di casualità e di fortuna, incentivata forse da un cambio di prospett

Cultura della cura. Prendersi cura dell'altro.

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  È da alcuni mesi che penso a questo scritto per #GliSpuntiDelVenerdì ed è, esattamente, dal 1° gennaio che questo argomento mi affascina e che ho deciso di approfondire e di condividere. Proprio il primo giorno dell’anno rimango colpita dal tema del messaggio di Papa Francesco per la celebrazione della giornata mondiale della pace: “La cultura della cura come percorso di pace” [1] . Ma cosa significa cura? Cercando nel dizionario, per dare una corretta definizione ho trovato: cura: «persona, cosa di cui ci si occupa» . Occuparsi di qualcuno o qualcosa è un concetto pieno di significato, di valore e di bellezza. La cura come promozione della dignità e dei diritti della persona è al centro del nostro lavoro e del nostro pensiero educativo, ma non solo è insito in ogni essere umano. Il concetto di persona inteso come sviluppo umano e di relazione, di inclusione, di dignità. Papa Francesco ha affermato durante il suo messaggio: «ogni persona umana è un fine in sé stessa, mai sempl