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Drin..un mondo di notifiche. (di Valeria Rodigari - educatrice)

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  Drin…  «È L’ORA DEL BEREAL» Perfetto! Sono nel posto giusto, con le persone giuste, con l’outfit che mi piace tanto, posso scattare una foto, così chi la vedrà potrà apprezzare il tutto. Uffi…Sono in casa sul divano, in pigiama e non sto facendo nulla di eccezionale, lascerò lì la notifica, quando uscirò di casa per andare al CiAGi scatterò una foto, così penseranno che sono attiva. BeReal…Che poi, chi si mostra per reale non l’ho ancora capito… Drin… «XXX HA MESSO MI PIACE ALLA STORIA» Sì, finalmente! Era proprio quello che volevo quando l’ho condivisa. La foto ha già 15 cuoricini, e pensare che a me non piaceva così tanto, per fortuna la mia migliore amica mi ha consigliato di condividerla. Per oggi me la sono cavata, ho raggiunto il numero di like che fanno stare tranquilla la mia autostima.  La storia dell’altro giorno ha ricevuto soltanto 7 cuori e sono tutti delle mie amiche che l’avranno messo per abitudine. Peccato, a me quella foto piaceva davvero e poi ci avevo messo tanto

Siamo delle cartoline di Positano, quando siamo online. (di Beatrice Pradella - psicologa)

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  Capita spesso di trascorrere del tempo sui social e senza accorgersene passano le ore, scorriamo la home page e veniamo catturati e incuriositi da tantissimi contenuti diversi.  Sui social network è facile illudersi che le vite degli altri possano essere sempre migliori della propria, più entusiasmanti e coinvolgenti, più appaganti e soddisfacenti.  La pagina Instagram è diventata come una sorta di biglietto da visita della propria vita e uno strumento per conoscere la vita degli altri. Come un piccolo assaggio della quotidianità altrui. Ed è incredibile quanto generalmente si voglia mostrarsi felici online, con delle vite estremamente vicine alla perfezione.  Siamo tutti felicissimi, online.  Siamo i protagonisti dei cinepanettoni. Condividiamo storie di sorrisoni, di selfie di gruppo, di piedi immersi in piscina, di drink che oscillano oltre il bordo del bicchiere. Siamo delle cartoline di Positano, quando siamo online. Può succedere però che questa valorizzazione della vita “perfe