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Nel mezzo c'è la vita (di Simone Cusini - educatore)

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     Famiglia.   Quante volte abbiamo sentito questa parola sia nella quotidianità che nelle aule universitarie o nei discorsi di chi si intende di educazione. La famiglia è dappertutto: tra le mura della scuola, nel mondo animale, nei racconti del passato o del futuro di ognuno di noi e, soprattutto in questo periodo, la famiglia torna fortemente anche durante le festività.    Siamo abituati, durante il periodo natalizio, a riunirci con i nostri familiari per sentire il calore di quelle relazioni parentali costruite nel tempo con i cugini con il quale si è cresciuti, con quegli zii con il quale si sono condivisi i traguardi importanti della vita, con i nonni che con amore incondizionato si prendono cura di noi e del nostro crescere e con i genitori che, ogni Natale, si travestono da Babbo Natale per regalare un po’ di magia e qualche dono anche quando si è un po’ più grandi.    La famiglia, quindi, non è mai di passaggio: iniziamo a fare i nostri primi passi proprio all’interno dell’a

Meno "o", più "&". (Daniela Lumina - educatrice)

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  Nella nostra vita ci vorrebbero più “e” e meno “o” e lo scrivo da donna, da moglie, da mamma, da educatrice, ma soprattutto da essere umano… lo scrivo con una certa leggerezza nel cuore, dopo aver letto il libro “Fattore &” [giugno 2022] di Chiara Franchi.  Questo libro mi ha regalato uno spunto che condivido con voi e che spero possa far riflettere qualcuno e far tirare un sospiro di sollievo a qualcun altro! Viviamo in una società che ci ha resi schiavi di quello che ci hanno raccontato e spesso ci troviamo davanti a una scelta difficile o dolorosa, a nascondere il dolore perché è meglio mostrarsi forti e sempre sorridenti anziché vulnerabili , sempre sicuri di noi stessi anziché darci il permesso di chiedere aiuto e spesso andiamo in ansia se facciamo qualcosa di sbagliato o riceviamo qualche critica, dimenticandoci che non possiamo piacere a tutti (come tutti non piacciono a noi). Prendendo un po' di spunto dal libro e mettendoci un po' delle mie riflessioni, provo a

Drogati di felicità...altrui. (Nicole Galli - 18 anni studentessa)

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Un giorno una persona mi ha chiesto «si può essere dipendenti dalla felicità degli altri?», io ho risposto semplicemente «sì». Ho riflettuto molto su questa conversazione, che poi in fin dei conti è stata solo una domanda e una risposta, ma da quella volta ci ho ripensato spesso. Si può essere dipendenti dalla felicità di una o più persone? È una cosa sana? Può farti mettere da parte la tua stessa felicità?  Una quantità industriale di queste domande mi circola per la testa da mesi. Non ho un’opinione totalmente oggettiva sull’argomento, o almeno non riesco ad averla, perché fondamentalmente sono anche io un po’ dipendente dalla felicità degli altri. Non che io metta da parte la mia per quella altrui, sia chiaro, ma piuttosto perché rendere felici le persone rende felice me. È una cosa un po’ contorta e complicata da capire se non la si prova, ma è un po’ come quando una persona a cui tieni è triste e tu, standole accanto, inizi a condividere un po’ questo suo malessere. È una reazio

Lasciamoci il beneficio del dubbio (Vincenzo Morcelli - educatore)

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  «Sarà stato opportuno agire così?»  «Chissà se avessi fatto diverso…»  «Però si poteva fare anche così, magari le cose andavano diversamente...»  «Sono in difficoltà, non so bene come agire...» Spesso ultimamente queste domande mi tengono compagnia a fine giornata.  A volte si vorrebbe tutto chiaro, limpido e certo ma, purtroppo o per fortuna, nel nostro lavoro non tutto è perfettamente definito. L'interrogativo e il dubbio fanno parte “del gioco” e sono un elemento con cui fare i conti.  Il dubbio è un’esperienza generalmente mal sopportata, talvolta genera fastidio e si è intolleranti verso l'incertezza a cui si associa spesso insicurezza e fragilità; chi convince solitamente è privo di dubbi. Ad ogni modo penso sia un’esperienza che merita attenzione. Il dubbio ha a che fare con l'errore dal quale è possibile avere occasioni per acquisire successivamente consapevolezza. Porsi nella posizione del dubbio crea spazio per uno sguardo che sa individuare l'errore non per

Fine (Thomas Sosio)

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  The end, un film finisce proprio così, con questa scritta. Qualcuno tira un sospiro di sollievo, qualcuno ha le lacrime agli occhi, altri pensano come sarebbe andata se non fosse finita così. Ebbene quando qualcosa finisce, svanisce, si ferma o si interrompe bruscamente, che sentimento c’è in noi? Smarrimento, dolore, serenità, gioia. Possono essere davvero molteplici e plurali i sentimenti e le emozioni che scorrono. Perché non solo è una fine, ma è soprattutto un nuovo inizio. Suppongo e spero che ognuno di voi, ora, stia pensando ad una fine, più o meno recente, più o meno felice. Ogni fine porta con sé emozioni, ed è proprio ripartire da queste sensazioni che da slancio e volo verso un nuovo inizio. Mi piace sempre entrare nelle parole, perché ogni parola è importante, che sia detta, sussurrata o scritta. Il termine “fine” ha un’etimologia chiara: l’ultima parte, l’ultimo tempo di una cosa, il punto. A volte per cambiare o svoltare, serve mettere un punto. Quante volte abb

Un libro, quattro birre e tanta musica!

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  Venerdì 24 giugno 2022, proprio come il titolo del libro “ Gli spunti del venerdì ”, pubblicato dalla Cooperativa Sociale L’Impronta di Livigno, a cura di Michele Ricetti , ha avuto luogo la presentazione presso il birrificio “ PintAlpina ” a Chiuro. Quattro parole, quattro degustazioni, quattro realtà connesse. Il contesto e location, quella del birrificio PintAlpina a Chiuro, le parole quelle della cooperazione sociale in collaborazione con Solco Sondrio e i suoni quelli di Max Bevilacqua . Serata familiare e piacevole, tra assaggi di gusto e racconti, nella quale le quattro parole chiave ( Dal fare per…al fare con, Raccontare, Controcorrente e Viaggio ) sono state associate a quattro degustazioni di ottime birre ( Witela, Sberlusc, Rugen e Sbrega ). Un crescendo di racconti e sapori, alternati da note, letture e assaggi, nella quale gli educatori della Cooperativa Sociale L’Impronta hanno avuto l’occasione di raccontare la nascita del libro, edito nell’ottobre 2021, il qua

Lasciare un segno

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  Diverse volte ci hanno chiesto di scrivere, di mettere i nostri pensieri e le nostre idee su un pezzo di carta, quanti temi nel trascorso scolastico ci è toccato stilare senza troppa voglia!  Quando andavo a scuola, la frase più ricorrente tra noi ragazzi durante un tema di italiano era: «Ma quanto lungo deve essere?», «Così è troppo corto?». Se a quest’ultima domanda la risposta era positiva, si iniziava a scrivere con una scrittura a caratteri “cubitali” così da occupare più fogli possibile e raggiungere la lunghezza richiesta. Che poi…chi dice che in poche frasi non si riesca a racchiudere un mondo di pensieri?? Eppure, se ci pensiamo sono proprio quei messaggi, quelle lettere, quei biglietti d’auguri, quelle cartoline inviate da amici e parenti che prese e rilette dopo tempo hanno la capacità di riportarci con la mente all’attimo in cui le abbiamo ricevute, aprendo così un mondo di ricordi, di emozioni provate nonostante siano passati molti giorni, mesi o anni. Scrivere non è s

CiAGi "Centroanch'io", l'educazione diventa un libro

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Una scommessa avviata nel 2019 tra gli educatori del CiAGi "Centroanch'io", quella di mettere per iscritto sulla pagina Facebook la loro passione educativa, è diventato un prezioso libretto, il primo era uscito l'anno scorso, il secondo è stato pubblicato pochi giorni fa. Si intitola "#GliSpuntiDelVenerdì2" e raccoglie tutti gli articoli scritti durante l'inverno e nei mesi del lockdown.  Un progetto sperimentale che è cresciuto; basti pensare che da 7 sono passati a 14 gli educatori che si sono messi in gioco sfoderando tutta la loro arte pedagogica.  Così il curatore Michele Ricetti «Ognuno di noi ha donato e messo trascritto il proprio pensiero; è un lavoro semplice, dedicato soprattutto agli adulti con provocazioni stimolanti che possono indurre a guardarsi dentro, ma anche i ragazzi, lo sta a dimostrare il supporto nel lavoro di alcuni di loro; l’obiettivo è ribaltare gli steriotipi e i preconcetti molte volte esistenti in termini di fiducia del