Da due piccole mani e un gesto grande (Sandy Cusini - educatore)
Dapprima che facessi l’educatore di professione ho sempre voluto cercare in qualche modo di aiutare il prossimo. Il primo ricordo che ho riguardo a questa scelta risale a tanti anni fa, ai primi anni delle elementari, quando in classe, la maestra ci presentò una bambina “fragile”. Fui molto felice di giocare con lei ed aiutarla a sentirsi parte del gruppo dei miei compagni. Ricordo che non parlavamo la stessa lingua, non sapevo cosa volesse dirmi con i suoi gesti e, con lo sguardo incuriosito tipico dei bambini, la osservavo nel suo muoversi, agitarsi e sorridere perché in cerchio battevamo le mani insieme a lei. Aveva un fare tutto suo, non stava mai ferma, si divertiva a rincorrerci e a scappare per la classe, ma tornava sempre da me e ogni volta cercava le mie mani, per batterle cantando insieme, per battermi il cinque o forse semplicemente per dirmi grazie. Crescendo ho incontrato tanti altri bambini, ragazzi e amici con cui ho stretto dei legami forti, e spesso molte di queste