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Visualizzazione dei post da novembre, 2022

Nessun uomo è un'isola (Daniele Rocca - filosofo e insegnante)

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  “Non chiedere mai per chi suona la campana: essa suona per te”.  Così termina una celebre poesia dell’inglese John Donne, che alla fine del ‘700 utilizza la forte immagine della “campana da morto” per richiamare l’attenzione su un fatto tanto scontato quanto evitato: tutti, in quanto esseri umani, dobbiamo morire. Il poeta va però oltre, suggerendo che la morte di un altro essere umano sveli un legame che ci connette profondamente gli uni agli altri. La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell’umanità. Se anche solo una zolla venisse lavata via dal mare, l’Europa ne sarebbe diminuita, come se le mancasse un promontorio, come se venisse a mancare una dimora di amici tuoi, o la tua stessa casa [1] . Il suono di quella campana ci coinvolge tutti (e nei mesi terribili della primavera 2020 ne siano stati inermi testimoni) ampliando il significato della citazione senechiana cotidie morimur [2] : moriamo ogni giorno non tanto (non solo) perché invecchiamo, ma sopratt

Ho paura (Michele Ricetti e una ragazza diciottenne - educatore e pedagogista)

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  Un giorno dal nulla mi arriva questo sms… «Hey, tu… 2 settimane fa mi hai chiesto come stavo… e come più o meno sempre ho evitato la risposta; è che dire ‘tutto bene, con te non funziona, lo so già; quindi, di solito lascio perdere perché sotto sotto non so neanche io come sto… É dura, pensavo che tornare in convitto mi avrebbe aiutato, invece, se posso dirlo, è peggio di prima.  Lunedì scorso ho letto una frase : if you always think your happiness is somewhere else, it will never be where you are - (se pensi sempre che la tua felicità sia altrove, non sarà mai dove sei). Te lo giuro, ti giuro che ci sto provando a pensare che sia qui, anche se il ruolo di tutti, in questo momento, sembra sia farti fantasticare sui prossimi anni con le loro domande del ca**o tipo: hai già scelto l’università? ma sai già che lavoro vuoi fare? dove ti vedi tra cinque anni?  Ci sto provando a non fantasticare, a non sperare ancora una volta che finito quest’anno ci sia una parte migliore, ma le mie

C'è bisogno di nuova musica (Simone Cusini - insegnante)

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  Viviamo in un tempo storico non proprio accompagnato da “musica leggerissima”, come canticchiavano Colapesce-Dimartino al Festival di Sanremo del 2021, e questo credo sia evidente a tutti. È un periodo storico di grande incertezza e fatica, dove il futuro sembra così instabile e il presente non troppo accogliente e motivante. Sembra proprio che il mondo fatichi a girare dalla parte giusta, e non è più di certo quel mondo che cantava Jimmy fontana nel 1965. Tutto questo si ripercuote inevitabilmente sulla vita quotidiana di ognuno di noi e soprattutto su quella dei nostri giovani e adolescenti che faticano ad essere speranzosi, ambiziosi e fiduciosi nel domani in un momento così delicato e poco positivo. C’è il rischio che le nuove generazioni restino bloccate e spaventate da ciò che sta accadendo con la conseguenza di non riuscire a creare nuove possibilità e altri orizzonti per il futuro. Troppe volte qualcuno l’ho sentito chiamare i nostri giovani la “gioventù bruciata”, come c

Lasciamoci il beneficio del dubbio (Vincenzo Morcelli - educatore)

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  «Sarà stato opportuno agire così?»  «Chissà se avessi fatto diverso…»  «Però si poteva fare anche così, magari le cose andavano diversamente...»  «Sono in difficoltà, non so bene come agire...» Spesso ultimamente queste domande mi tengono compagnia a fine giornata.  A volte si vorrebbe tutto chiaro, limpido e certo ma, purtroppo o per fortuna, nel nostro lavoro non tutto è perfettamente definito. L'interrogativo e il dubbio fanno parte “del gioco” e sono un elemento con cui fare i conti.  Il dubbio è un’esperienza generalmente mal sopportata, talvolta genera fastidio e si è intolleranti verso l'incertezza a cui si associa spesso insicurezza e fragilità; chi convince solitamente è privo di dubbi. Ad ogni modo penso sia un’esperienza che merita attenzione. Il dubbio ha a che fare con l'errore dal quale è possibile avere occasioni per acquisire successivamente consapevolezza. Porsi nella posizione del dubbio crea spazio per uno sguardo che sa individuare l'errore non per