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Visualizzazione dei post da 2020

Uno "strano" incontro...

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S: Che lavoro fai? M: Sono “Assistente alla Comunicazione e all’Autonomia”. S: Cioè? Dove lavori? M: A scuola, mi prendo cura dei ragazzi con qualche difficoltà. S: Sei un’insegnante di sostegno? M: No, sono un’Assistente. S: Nell’elenco non c’è… posso mettere maestro? M: No… S: Allora operaio? M: Vedi tu, non so che dire. S: Ma cosa fa “questo assistente”? M: È una figura un po' “sconosciuta” per la stragrande maggioranza delle persone, ma presente da anni ed è indispensabile per garantire il diritto all’istruzione ai bambini e ragazzi con disabilità. Non è un’insegnante, ha una formazione diversa, un mandato diverso. S: Ok ma esattamente cosa fa? M: Ovviamente sono di parte, ma credo che sia una figura fondamentale per costruire il progetto di vita dei ragazzi di cui si prende cura. L’assistente lavora a fianco del ragazzo e prova a raccogliere tutte quelle che sono le indicazioni di tutte le figure che si occupano di lui senza sostituirsi a loro. S:

Si, sono positiva...ma ho imparato tanto!

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Mi: Ciao M, come stai? M: Ciao Mi, per il momento tutto bene, ma non so se lo sai ma sono risultata positiva al Covid-19. Mi: Si, ho saputo cavoli… M: Grazie al cielo grandi sintomi non ne ho, ma ti assicuro che non è una bella sensazione. Mi: Lo immagino! Ma com’è andata la faccenda? M: Giovedì la responsabile Covid-19 del nostro istituto ha contattato la nostra classe e ci ha comunicato che da quel momento fino al saremmo dovuti restare in quarantena preventiva perché una nostra compagna era risultata positiva. Mi: E così tutti a casa! M: Si esatto, io ed i miei compagni abbiamo così cominciato la DAD e senza molti problemi abbiamo continuato le nostre lezioni. Mi: E poi come hanno fatto a scoprire che eri positiva? M: Sabato tutta la nostra classe si è sottoposta al tampone, io personalmente ero davvero molto pacifica perché non avevo avuto molti contatti con la ragazza positiva e non avevo accusato sintomi particolari, quindi con molta tranquillità sono andata a far

Crederci sempre...mollare mai!

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«Cosa pensi di fare?!?!» «È inutile, non riuscirai a raggiungere il tuo obiettivo, è troppo impegnativo, non fa per te…». Quante volte ci siamo sentiti dire queste frasi, magari anche da persone che di te non conoscono assolutamente niente, se non solo il nome.  Ognuno di noi sin da quando è piccolo ha sogni per “quando sarà grande”, alcuni dei quali crescendo e mettendoci impegno si realizzano, altri cambiano, mentre alcuni si accantonano e vanno svanendo. Lavorando nel campo dell’infanzia ed avendo a che fare con i bambini, più volte ho avuto modo di ascoltare la loro fantasia sul futuro: cuoco, fiorista, pilota di elicottero, dog-sitter, parrucchiera, mamma, maestra e molti altri lavori.  Il bello dei bambini è quello di non porsi limiti nei sogni e con questo di vagare con la mente senza nessun ostacolo. Poi i bambini crescono e iniziano ad affacciarsi alla realtà, cambiano le loro idee seguendo l’influenza dei genitori, dei fratelli, degli amici e di chi ha proprio parere ha a

E torneremo più forti di prima!

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Ed eccomi qui, di nuovo, sul divano di casa con una buona tazza di caffè bollente tra le mani e… penso . I pensieri che corrono in testa sono molti e si intersecano tra loro instancabilmente ogni giorno, ma credo di non essere l'unica che in questo periodo sta provando questo… In un momento così, come quello che stiamo vivendo, non è certo facile trovare il proprio equilibrio ; “si finge”, quando si parla con le altre persone che vada tutto bene. In fondo credo che ognuno di noi “abbia le sue” partendo dai bambini e ragazzi, che pur cercando di fagli vivere al meglio tutto ciò che li circonda, si sentano continuamente bloccati su quello che per loro è vivere, giocare, studiare ed incontrarsi insieme agli altri senza troppi pensieri. Per non parlare dei nostri adolescenti, costretti a rimanere chiusi in casa quando quello che fa un ragazzo/a di quell’età, è stare con i propri coetanei per confrontarsi sulle proprie esperienze e per iniziare ad affermarsi come persona.  I bambini, r

Cammino dei Diritti 2020 (video)

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Sono tanti gli appuntamenti sul calendario che ricordano un avvenimento, oppure un momento particolare della storia. Tutti sanno che basta digitare su qualsiasi motore di ricerca, la ricorrenza del giorno desiderato e si scopre che il quella precisa data sono infinite le memorie o le ricorrenze in calendario. Oggi 20 novembre, si celebra "La giornata Internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza".  Giornata davvero importate, anche se ai più potrebbe sembrare “banale” o addirittura inutile. Eppure, se ci pensiamo attentamente, è un cammino lunghissimo culminato, e ancora in atto, con la convenzione ONU nel 1989 . Esso ha portato la comunità internazionale a riconoscere che anche i bambini e gli adolescenti hanno dei diritti, e naturalmente altrettanti doveri .  Diritti che in molte parti del mondo non sono ancora riconosciuti; basti pensare ai tanti bambini-soldato, al deprecabile fenomeno dell’infibulazione, a tutti quei bambini e ragazzi che vengono

Confrontiamoci online con...

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Il CiAGi Livigno in collaborazione con il gruppo di genitori con figli adolescenti GeniAdo , organizza una serie di incontri APERTI A TUTTI e gratuiti, con alcuni amici del CiAGi.  L'occasione è nata per dare a tutti coloro che ne fossero interessati, la possibilità di confrontarsi in un clima informale e non strutturato, attraverso incontri online e dalla durata di 1h.  I temi scelti e condivisi con il GeniAdo  sono molto attuali soprattutto in questo delicato momento storico e sociale che stiamo vivendo.  Tra gli ospiti che incontreremo abbiamo: - prof. Alberto Trabucchi, docente presso il liceo "Alberti" di Bormio; - dott.ssa Maria Paola Cremonesi già referente del "Punto Famiglia" di Livigno fino al 2018,  - dott. Cristiano Cappellari, educatore, psicologo e formatore della Cooperativa Sociale Grandangolo.  Con loro, ci confronteremo sull'attuale situazione che ha modificato la nostra quotidianità e i ritmi della nostra vita. Partendo dall'ambito sco

Autunno...Un mix di colori

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L'autunno è la stagione che mi piace di più, la definirei un mix di colori . Affacciandoci alla finestra durante la giornata, vediamo un'infinità di colori, dai più “caldi” come il giallo, l'arancione, il rosso... ai più freddi come il blu della sera e della notte. Siamo circondati dai colori vivaci che rendono questa stagione allegra, che ci riportano all'estate, al sole, alla spensieratezza, ma che verso sera si trasformano in colori scuri che ci fanno ri-tornare al tempo che stiamo vivendo, ci ricordano che ci stiamo avvicinando all'inverno, al freddo, alla neve! Questa è la stagione del ritorno a scuola, del ritmo ordinario sul lavoro, alle abitudinarie giornate dopo l'estate. É la stagione dei cambiamenti, dei pensieri, delle riflessioni... A proposito di riflessioni... Scorrendo le foto della mia galleria, qualche giorno fa ho rivisto e automaticamente rivissuto, i momenti fantastici della nostra estate. La spensieratezza delle giornate di sole, le

Cammino dei Diritti "virtuale" 2020

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Cammino dei Diritti 2020 Il 20 novembre, si celebra  "La giornata internazionale  dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza" . I l CiAGi Livigno organizza un "cammino" dei diritti virtuale,  per ricordare questo importante appuntamento. L'invito, rivolto a tutti , è quello di condividere sui propri canali social (Facebook, Instagram, Stato di WhatsApp, Twitter, TikTok e chi ne ha più ne metta) una foto, un pensiero, una poesia, un disegno, una semplice frase inerente alla storia di questo fondamentale traguardo dell'umanità.  Perciò pronti via! 1. metti all'opera la tua fantasia 2. pubblica il tuo contributo sui social e... 3. non dimenticare di scrivere:  #CamminoDeiDiritti2020 #ciaginonmolla Per approfondire il tema dai una sbirciata qui: -  Cammino dei Diritti (video) CiAGI Livigno 2017 -  Cammino dei Diritti 2018 (video) CiAGi Livigno  -  Cammino dei Diritti CiAGi Livigno 2018  -  -  Sito UNICEF #CamminoDeiDiritti2020 #ciaginonmolla

La mamma di A., e "quella maledetta paura"

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  Cosa prova una mamma in questo periodo quando, dopo aver pensato di aver scampato il pericolo di contagio la scorsa primavera vede ricomparire tutte le paure, le ansie e le preoccupazioni di questa famigerata “seconda ondata”? Come a tutti, anche a me passano per la testa mille pensieri... «ma come?! Sembrava che ne fossimo fuori!» e invece riecco i dati giornalieri che spaventano più di quelli di marzo. Vieni a sapere chi, tra le persone che conosci, è stato colpito da questo maldetto Covid-19 e tra te e te pensi: «beh, però non è intubato in ospedale, forse non è più così grave». In una giornata spensierata la sorella di A. mi fa ascoltare il messaggio che le ha mandato la sua compagna; piangendo le comunica che suo fratello è positivo e deve fare anche lei il tampone, con il magone in gola le dice « ...scusatemi, ma forse la tosse che avevo la settimana scorsa non era una semplice tosse...spero di non avervi contagiato ».  Così, cominci a preoccuparti seriamente, perché' sai

Quella "maledetta" paura

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  M: Ciao A., come stai? A: Ciao M., tutto abbastanza bene, anche se non so se lo sai, ma sono in quarantena. M: Davvero?! E da quando? A: Da un po’... a breve mi arriva l'esito del tampone. M: Spero comunque tu stia bene… A: Si si, per fortuna tutto ok, a parte che mi annoio un po', anche se sto bene da sola. M: E che fai tutto il giorno? A: Dipende, ma tra scuola, telefono, film e lettura il tempo mi passa abbastanza…ah, il silenzio alle volte è bestiale. M: In che senso? A: Che mi rendo conto che la frase che ho sentito di più in questi 10 giorni è stata: «adesso apprezzerai le piccole cose». M: Ed è così? A: Si, è così, mi mancano terribilmente! Mi manca l’aria fresca del mattino, mi manca l’abbraccio di un amico… M: Si raccontala giusta! Ti manca il moroso! A: Ma va scemo! Bhe in effetti anche quello… M: E poi che cosa ti manca? A: Mi manca il sorriso di un nonno che ti aspetta a casa dopo un’intera settimana via, mi mancano quei banchi tanto

E noi...come vogliamo essere ricordati?

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Partecipando ad un corso di formazione è stato chiesto a noi corsisti di pensare agli insegnati che ci hanno accompagnato nel nostro percorso scolastico e suddividere i “migliori” dai “peggiori”. Ed eccomi a tuffarmi nel passato, in una me bambina e poi ragazza, e a ripensare con affetto ad alcuni visi di maestre e professori. In particolare, ricordo che c’era un professore di filosofia alle superiori che ci regalò un cd con delle melodie composte da lui, e ogni melodia corrispondeva a ciascuno di noi. Conservo ancora gelosamente quel cd e ogni tanto riascolto la “mia” melodia e penso a cosa quel professore può aver visto in me, a com’ero, a come stavo vivendo quel pazzo periodo dell’adolescenza e ogni volta che lo ascolto da sola, ad alto volume, lasciandomi trasportare dalla musica, mi commuovo. Ricordo con affetto anche un professore di italiano delle medie, che tutti odiavano per i suoi modi irruenti, ma che è stato l’unico a capire che dietro a quella ragazzina disciplinat

La "seconda onda"

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Il mare ci dona pace e serenità. La calma piatta, il profumo, il silenzio. Sensazioni ed emozioni positive accompagnano il nostro camminare a piedi nudi sulla spiaggia. La vista all’orizzonte che si perde, all’infinito. Percepiamo tutto questo, quando il cielo è calmo e sereno. Quando però il vento cambia e le nuvole coprono il cielo terso, il mare si fa tempestoso e le onde più vivaci, quasi a rompere la quiete.  La “seconda onda” arriva dopo la prima: sappiamo cosa ci può aspettare e - forse proprio per l’esperienza acquisita - siamo più preparati e pronti. Non possiamo dimenticare che in questo mare ondoso e in burrasca ci sono un mare di opportunità. La comunità del nostro territorio è paragonabile a questo mare in burrasca, dove il vento e le intemperie aggrediscono il nostro quotidiano. Dobbiamo ritrovare la forza e la speranza di rivivere i luoghi, ma soprattutto le persone, che abitano la comunità. Dobbiamo accompagnare anziani e bambini, forse i più fragili e spaesati da que

I bambini...insegnano

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  «Ho sempre detto che non mi piace andare a scuola, in questi mesi ho fatto tante cose belle, mi sono anche un po’ annoiato, ma adesso ho voglia di tornare la scuola...» Questa confidenza di un bambino delle elementari, a cui sono seguite due chiacchiere per “capire meglio”, mi hanno fatto sorridere e pensare. Ripensando a questi mesi particolari è emerso un medesimo aspetto: una straordinaria adattabilità dei bambini al cambiamento.   Dirlo è semplice, vederlo realizzato nella quotidianità mi lascia sempre un positivo slancio di speranza. Certo, penso non siano mancate le fatiche, la necessità di rassicurazioni, le inquietudini implicite associate alle preoccupazioni per la salute di qualcuno, l'esternazione del dispiacere delle restrizioni che impediscono un sacco di cose, ma subito dopo è emersa la creatività, l'inventiva e l'ingegno. La fantasia si è fatta strada mostrando una capacità di elaborare la nuova situazione in tempi brevi, modificando comportamenti e st

Qualcuno dice: «non è più la gioventù di una volta»

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  Lavorando in campo educativo da diversi anni, molto spesso mi è capitato di sentir dire da svariati adulti, la fatidica frase «É cambiato tutto, non sono più i giovani di una volta!», e ogni volta che la sento ha quel non so che di scoraggiante e demotivante, per questo ho provato a farmi un'idea riguardo a questa strana “convinzione adulta”. Certo, i tempi sono cambiati, anche solo rispetto a quando ero bambino. Il mondo ha avuto un'evoluzione davvero rapida e importante, e parliamo solo di una decina di anni fa e poco più. Certamente la tecnologia, il modo di relazionarsi e le abitudini quotidiane hanno subito una vera e propria rivoluzione, ma questo vale da sempre nel passaggio da un'epoca ad un'altra.  Eppure, mai ho sentito dire che il mondo rischiava la sua fine per colpa del cambiamento radicale delle "nuove generazioni".  E allora perché dare la colpa ai nostri giovani sempre e comunque? Potrebbe sembrare un controsenso, ma essi sono solo il risulta