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Visualizzazione dei post da febbraio, 2019

A LIVIGNO TUTTO PRONTO PER IL CARNEVALE 2019

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  Anche in questo 2019 è arrivato il consueto appuntamento con il Carnevale di Livigno e Trepalle, evento organizzato dalla Cooperativa Sociale L’Impronta con il patrocinio dell’ APT e del Comune di Livigno . Da quest’anno saranno quattro gli appuntamenti in programma, che vedono confrontarsi le contrade di Livigno e Trepalle tra divertimento e spettacolo. Il tutto ha inizio con la staffetta delle Contrade, che avrà luogo presso la Scuola Sci Centrale giovedì 28 febbraio alle 21.00 , con l'avvincente staffetta sulla neve, con sci, ciaspole e slittino. Domenica 3 marzo alle 13.30 inizierà la sfilata dei carri allegorici e delle mascherine lungo le vie del paese fino a giungere presso Plaza Placheda. Alle ore 15.00 ha inizio il pomeriggio all’insegna del divertimento con animazione per tutti, giochi a stand, musica e balli. Seguirà la premiazione delle mascherine e dalle 18.30 la cena di Carnevale. Ore 20.30 appuntamento con la spettacolare sfida al palo della cuccagna, valevole

A CARNEVALE OGNI SCHERZO VALE

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  Ognuno di noi vive la propria vita nel rispetto di molte regole sociali: leggi, convenzioni, regolamenti da rispettare, gerarchie da non scavalcare… ogni tipo di società umana (tanto la nostra comunità alpina, quanto una comunità tribale del Centrafrica) da sempre promette una vita felice e protetta a chi rispetterà le regole condivise, e allo stesso modo promette punizioni a chi invece oserà travalicare le norme della convivenza civile.  Proviamo ora ad immaginare una giornata all’anno, ogni anno, in cui poter trasgredire tutte queste regole. Ci risulta difficile, incastonati come siamo dentro al nostro preciso ruolo che la società ha affidato a ciascuno di noi; ma è utile provare a fare uno sforzo. Una giornata, una giornata sola in cui l’unica legge sia “non avere leggi”, dove non ci sia né schiavitù né nobiltà, nessun Re (e nessun Sindaco) garante dello Stato. Un giorno in cui le forze dell’ordine siano totalmente assenti dalle strade.  Forse a qualcuno è venuta in mente l’ap

"EHI RAGAZZO...LO SAI CHE ALLE VOLTE FACCIO FATICA ANCH'IO?"

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  Una giornata no, tanti pensieri, un po' di rabbia, le tante cose da fare, qualche preoccupazione e la porta di casa “che ci attende”; penso siano situazioni comuni che come genitori ci si trova spesso a vivere nel quotidiano. Come gestire tutto questo dopo un’impegnativa giornata di lavoro? Come tutto questo ricade sui nostri figli? Sorvolare per il loro bene, condividere con loro i nostri pensieri con il dubbio che non siano in grado di comprendere, lasciar perdere e qualcosa si farà? Alcuni studi sottolineano come reprimere l’ondata di emozioni negative che ci travolge pensando così di proteggere i figli è un sacrificio inutile, anzi, addirittura dannoso e che è poco funzionale seppellire contrasti, litigi o stress sotto una facciata di apparente tranquillità. E’ importante condividere con loro le cose positive ma anche la tristezza, la rabbia, la delusione perché servono a farli crescere senza la paura di affrontare anche il lato meno bello della vita. Quando si è alle prese

DOVE SI AGGREGANO I RAGAZZI?

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  È interessante e divertente giocare con le parole, provare e “smontarle”, dividerle in parti e rimettere insieme i pezzi. La parole AGGREGAZIONE significa “associazione, unione” e, “giocandoci” può diventare AGGREG-AZIONE. Questo è un passatempo, non ha niente a che fare con l’etimologia della parola, ma è bello pensare che l’aggregazione, lo stare insieme, l’unione possano diventare “azione”. La natura umana è strutturalmente aggregativa: nessun essere umano è pensabile come a se stante, ciascuno si nutre dell’altro e solo nello spazio della relazione con altri prende forma, fin dalla nascita. Ma ci sono ancora, oggi, luoghi e tempi di relazione? Dove si aggregano oggi i ragazzi? Lavorando in un centro di aggregazione, la domanda nasce nel momento in cui questo spazio vede a volte la presenza di pochi ragazzi, nonostante la varietà delle proposte e il tentativo continuo di avvicinarli per conoscerli ed entrare in relazione con loro. La domanda è anche obbligatoria perché come educ

IN QUESTO PAESE I BAMBINI GIOCANO ANCORA PER STRADA

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  Ci piacerebbe tanto che appena giunti a Livigno accanto ai cartelli stradali consueti ce ne sia uno sul quale ci sia scritto “Attenzione, rallentate, qui i bambini giocano ancora per strada”. Un cartello che sia capace di catapultarci nel passato, in quelle lunghissime giornate estive nelle quali i bambini percorrevano l'intero quartiere bussando di porta in porta per chiamare i vicini a giocare, esattamente non si sapeva a che cosa, quel che è certo è che il tempo non sarebbe comunque bastato mai. Dalle case uscivano correndo bambini con calzoncini corti, ginocchia sbucciate, palloni e gessetti colorati. Non esistevano tablet e se qualcuno aveva con sè il telefono serviva solo per mettere qualche musica, una delle 4 canzoni che si erano potute scaricare. Qualcuno aveva con sè la collezione delle carte dei Pokemon, qualcun altro invece optava per nascondino o Guardia e Ladri. C'è chi mentre cantava si dondolava sull'altalena, chi invece giocava con le biglie. Si facevano