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Visualizzazione dei post con l'etichetta Cura

Una giornata NO! (di Sandy Cusini - educatore)

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     A chi non è mai capitato di vivere una giornata… «NO».     Succede a tutti. A chi più e a chi meno.     Ci sono giornate, a volte, che vorremmo finissero immediatamente, alcune di quelle giornate che per un motivo, o per una serie di fattori, pensiamo che tutto vada storto e ce la prendiamo con il primo che capita; vorremmo solamente isolarci, e stare il più lontano possibile da tutti e tutto.     Così come gli adulti, nessuno è esente da questo stato d’animo, nemmeno i bambini con cui passiamo i nostri pomeriggi di lavoro.     Ci troviamo quindi a fronteggiare i bimbi la cui giornata è andata storta secondo il loro personale metro di valutazione, per noi a volte oscuro. Dobbiamo quindi gestire questa loro grande rabbia che normalmente si riversa sui loro compagni, i quali il più delle volte non hanno fatto nulla di sbagliato se non aver detto quella battuta o fatto quello scherzo normalmente tollerati. Sfortunatamente, oggi quella battuta o quello scherzo sono la goccia che fa tr

Non ti viene voglia di danzare? (Chiara Confortola - educatrice e danza terapeuta)

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  Proviamo ad immaginare un fiocco di neve.  Chiudiamo gli occhi e disegniamolo con lo sguardo, nella nostra mente.  Tracciamo i suoi confini, definiamo la sua forma e diamogli un colore. Osserviamolo con cura ed attenzione e accogliamo questa nuova immagine che è nata dentro di noi. È solo nostra e porta con sé tanta bellezza.  È il MIO fiocco di neve. E chissà, magari ha già anche un nome.  Il mio si chiama "Zelo". È un fiocco che è partito per un viaggio.  Scende dal cielo talvolta in modo lento e talvolta più veloce. Incontra tante anime, tanti corpi e tanti cuori: li incontra casualmente o alcune volte intenzionalmente. Sfiora corpi che lo accolgono e altri che lo evitano. Incontra sorrisi, lacrime, bronci, voci alte, urla gioiose, abbracci che stringono forte, spalle che accolgono.  Quante sorprese vive questo fiocco di neve! E io...me lo immagino veramente il mio fiocco di neve che scende e danza con tutti gli altri fiocchi di neve, tra un abbraccio che crea vicinanza

Ma tu che lingua parli? - (Vincenzo Morcelli)

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  Ognuno di noi si sente amato e “voluto bene” in diversi modi e, allo stesso tempo, ha differenti modalità di comunicarlo. Questo sicuramente vale per i grandi ma, oserei dire, anche e soprattutto per bambini e ragazzi. Ovvio si tocca un tasto un po’ delicato, bello, faticoso che appartiene a tutti e che ci accompagna nei nostri gesti quotidiani in ogni contesto e in ogni momento, soprattutto fra le quattro mura domestiche. «Ogni persona ha un serbatoio emozionale, e quando questo è pieno tutto scorre meglio e anche le difficoltà sono più abbordabili. Man mano che un bambino cresce, la sua capacità di apprendere aumenta grazie a diversi fattori, il più importante dei quali è la maturità emozionale. Più il bambino è maturo a livello emozionale più è capace di apprendere e i genitori hanno l’influenza più importante sulla crescita emozionale del bambino» [1] . Queste parole mi hanno fatto riflettere e pensare in primis alla grande responsabilità che abbiamo come adulti; le competenze e

Cultura della cura. Prendersi cura dell'altro.

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  È da alcuni mesi che penso a questo scritto per #GliSpuntiDelVenerdì ed è, esattamente, dal 1° gennaio che questo argomento mi affascina e che ho deciso di approfondire e di condividere. Proprio il primo giorno dell’anno rimango colpita dal tema del messaggio di Papa Francesco per la celebrazione della giornata mondiale della pace: “La cultura della cura come percorso di pace” [1] . Ma cosa significa cura? Cercando nel dizionario, per dare una corretta definizione ho trovato: cura: «persona, cosa di cui ci si occupa» . Occuparsi di qualcuno o qualcosa è un concetto pieno di significato, di valore e di bellezza. La cura come promozione della dignità e dei diritti della persona è al centro del nostro lavoro e del nostro pensiero educativo, ma non solo è insito in ogni essere umano. Il concetto di persona inteso come sviluppo umano e di relazione, di inclusione, di dignità. Papa Francesco ha affermato durante il suo messaggio: «ogni persona umana è un fine in sé stessa, mai sempl