Avvicinati. Poi giudica pure (di Luna Corvi - assistente sociale)
Partiamo
dal presupposto che tutti giudicano gli altri, in un modo o nell’altro. È un
meccanismo umano, nulla di cui doverci eccessivamente preoccupare. Però ci sono
diverse modalità di giudicare, alcune più costruttive, altre inutili,
distruttive, stigmatizzanti. Qualcuno “sputa sentenze” senza rendersi conto che
ciò che rivolge lontano da sé gli è molto più vicino di quanto creda. Forse
quei giudizi più che dire qualcosa dell’altro parlano delle proprie paure.
Qualcuno critica duramente gli altri senza essere altrettanto rigido verso sé
stesso, ma d’altronde, si sa, è difficile guardarsi dentro e fare i conti con i
propri sbagli e le proprie imperfezioni. Allora preferiamo guardare fuori e
attribuirle agli altri. Però, a mio parere, se uscendo da noi stessi adottiamo
uno sguardo curioso e riflessivo, questo allora ci può servire a crescere e ad
apprendere. Se invece ci limitiamo a dare giudizi precipitosi e a stare in
superficie, che cosa ne possiamo ricavare? Cosa ci resta? Dentro di noi ci
stiamo impoverendo o arricchendo?
A noi umani piace tanto pensare di avere ragione e credere di avere la verità tra le mani; è rassicurante. Dobbiamo tuttavia ricordarci di una cosa: le informazioni che possediamo, ciò che conosciamo di una situazione, il più delle volte, non è affatto sufficiente per dare un giudizio reale e attendibile. Perciò quello che stiamo offrendo è un nostro misero parere. C’è una cosa però che può trasformare in consistente e ricco un misero parere: avvicinarsi a ciò che desideriamo giudicare e osservare con cura. E così, sorprendendoci, scopriremo ciò che si cela dietro i nostri pregiudizi. E così dialogheremo con i nostri timori e ci vedremo diversi, cambiati, più vicini a ciò che prima giudicavamo da lontano.
A noi umani piace tanto pensare di avere ragione e credere di avere la verità tra le mani; è rassicurante. Dobbiamo tuttavia ricordarci di una cosa: le informazioni che possediamo, ciò che conosciamo di una situazione, il più delle volte, non è affatto sufficiente per dare un giudizio reale e attendibile. Perciò quello che stiamo offrendo è un nostro misero parere. C’è una cosa però che può trasformare in consistente e ricco un misero parere: avvicinarsi a ciò che desideriamo giudicare e osservare con cura. E così, sorprendendoci, scopriremo ciò che si cela dietro i nostri pregiudizi. E così dialogheremo con i nostri timori e ci vedremo diversi, cambiati, più vicini a ciò che prima giudicavamo da lontano.
Luna Corvi
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