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Non sempre crescono solo i bambini... (di Alice Trabucchi)

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  Anche se non sembra, organizzare le nostre attività, ci porta ad utilizzare un paio di settimane di programmazione. In quelle settimane ci poniamo gli obiettivi che vogliamo raggiungere e il modo in cui farlo; anche in base ai bambini che abbiamo davanti a noi. Quest’estate, ad esempio, siamo tutti partiti con un’idea generale ma, nel corso delle prime settimane, ci siamo resi conto che il modo di lavoro programmato non era adatto a chi avevamo davanti a noi. Se organizzare un progetto richiede impegno, pianificazione e visione, ancora più importante è la capacità che dobbiamo avere di adattarci, rivedere le nostre decisioni e, se necessario, e nel nostro caso lo è proprio stato, cambiare rotta. Quando si lavora in squadra questa flessibilità diventa fondamentale. Nel lavoro di gruppo, infatti, ognuno di noi porta alla squadra esperienze, idee e punti di vista differenti e, proprio grazie a queste differenze tra i componenti dell’equipe, trovare soluzioni nuove, alternative e sp...

TI LASCIO ENTRARE, MA SOLO UN PO' (di Michele Ricetti - educatore e pedagogista & una Ragazza 16enne - studentessa)

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  «Ciao! Come stai? Iniziato bene il nuovo anno? » «Ma insomma, ne ho già piene le palle». «Ottimo direi! Inizio invitante». «Ahah decisamente» «E per il resto come te la passi?» «Un po' di scazzi vari» «Ma sempre per la scuola?» «No» «E per cosa?» «Ma non so se riesco a spiegartelo». «Beh, intanto prova» «Ma è complicato…» «Sei incinta?» «Ma ce la fai??» «Allora vai pacifica, racconta». «Emmm ci provo, ma se te lo dico, resta qui». «Come sempre» «Ma non lo so, è un pensiero che sto facendo ultimamente, beh non proprio solo ultimamente» «Eh, e di cosa si tratta?» «Ma boh, è una cosa legata al modo di vivere le relazioni». «Ok, prova a dirla meglio…» «Penso che ci siano persone che in una relazione sembrano vivere solo a metà» «A metà in che senso?» «Si, che la vivano non per disinteresse, ma per la paura». «M***a!» «…» «Scusami la volgarità, ma alla faccia del pensiero! Sicura di non essere incinta?» «Ahaha, no no tranquillo». ...

CADUTA (di Thomas Sosio - educatore)

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  Autunno cadono le foglie.  La forza di gravità le attira a sé.  Sulla terra dove le radici raccolgono l’acqua per donagli la linfa.  L’autunno è per eccellenza la stagione della ripartenza, come la primavera lo è per la rinascita.  Cadere, per poi rifiorire.  L’incessante ciclo delle stagioni e della natura.  La caduta, l’errore, il fallimento, la fragilità non sono solo aspetti negativi, ma hanno un valore formativo e generativo.  Cadere non è solo “sbagliare”, ma è un momento in cui si impara a rialzarsi, l’educazione non è un cammino lineare, bensì fatto di inciampi, pause, errori, fallimenti, che diventano occasioni di crescita.  Tutti sbagliamo, commettiamo errori o ci lasciamo prendere dalla superficialità. Ora non importa cadere, ma più importante è avere il coraggio e la capacità di rialzarsi. Questo anche grazie alla mano di qualcuno, che tesa verso di noi può essere rinascita e salvezza. Le cadute fanno parte del viaggio della vit...

Avvicinati. Poi giudica pure (di Luna Corvi - assistente sociale)

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  Partiamo dal presupposto che tutti giudicano gli altri, in un modo o nell’altro. È un meccanismo umano, nulla di cui doverci eccessivamente preoccupare. Però ci sono diverse modalità di giudicare, alcune più costruttive, altre inutili, distruttive, stigmatizzanti. Qualcuno “sputa sentenze” senza rendersi conto che ciò che rivolge lontano da sé gli è molto più vicino di quanto creda. Forse quei giudizi più che dire qualcosa dell’altro parlano delle proprie paure. Qualcuno critica duramente gli altri senza essere altrettanto rigido verso sé stesso, ma d’altronde, si sa, è difficile guardarsi dentro e fare i conti con i propri sbagli e le proprie imperfezioni. Allora preferiamo guardare fuori e attribuirle agli altri. Però, a mio parere, se uscendo da noi stessi adottiamo uno sguardo curioso e riflessivo, questo allora ci può servire a crescere e ad apprendere. Se invece ci limitiamo a dare giudizi precipitosi e a stare in superficie, che cosa ne possiamo ricavare? Cosa ci resta? De...

Il mondo digitale: più di un click (di Ilenia Bradanini - psicomotricista)

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  Oggi i ragazzi sanno usare la tecnologia meglio di noi.  Imparano velocemente e, direi quasi, insegnano loro a noi adulti come usare gli strumenti tecnologici che abbiamo a disposizione. Ma saper usare non significa saper vivere nel digitale. Viviamo in un tempo in cui bastano pochi tocchi sullo schermo per accedere a tutto: informazioni, persone, immagini, mondi. Non basta proteggere i giovani dal digitale o vietare loro di utilizzarlo: dobbiamo accompagnarli a “starci dentro” con intelligenza, empatia e spirito critico, perché, in questa iper-connessione e velocità, quanta vera consapevolezza c'è? Con i ragazzi del gruppo medie di Livigno, in questa seconda parte dell’anno, ci siamo concentrati proprio su questo mondo, sul modo in cui lo viviamo e usiamo, sul significato ed importanza che gli attribuiamo. Fare queste riflessioni ci ha impiegato tempo e anche fatiche, perché parlare di digitale non è solo discutere di app, ma è molto di più: è imparare a distinguere una n...

Tempo di bilanci e di sorprese (di Deborah Rodigari - educatrice)

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Le attività pensate, programmate e introdotte con bambini e ragazzi del CiAGi Livigno&Trepalle, iscritti quest'inverno stanno per terminare.  È ora di bilanci, è ora di tornare a riviverle per capire come sono andate, è ora di “verificare” quali obiettivi inizialmente prefissati sono stati raggiunti, è ora di chiudere questo super inverno 24-25 per poi lanciarci nella meravigliosa estate che ci aspetta! È stato un inverno di grandi progetti, di collaborazioni, di emozioni, di scoperte, di riflessioni. Il periodo invernale al CiAGi è completamente diverso da quello estivo. L'inverno al CiAGi è più “lento”, educatori e bambini non vivono nella frenesia dell’estate che finisce in un lampo… forse, semplicemente, perché c’è più tempo! Incontriamo i bambini con meno frequenza rispetto all’estate, ma forse c’è li godiamo di più, passiamo più tempo ad ascoltare le loro avventure vissute in settimane, ci sediamo con loro intorno ad un tavolo e li osserviamo giocare, disegnare, ci un...

«I CARE» (di Valeria Rodigari - educatrice)

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  Lunedì 5 maggio, presso l'Open Space del CiAGi Livigno, si è tenuto un incontro con don Diego Fognini (fondatore della Comunità “La Centralina” nei pressi di Morbegno (SO) e referente presidio di LIBERA contro le mafie “Piero Carpita e Luigi Recalcati” di Morbegno) in occasione della presentazione del suo ultimo libro, "In ascolto sulla strada". Il libro racconta le esperienze dell’autore con giovani e adulti incontrati durante la sua vita dedicata soprattutto alle persone fragili. Durante l'introduzione, don Fognini ha fatto riferimento al motto che il sacerdote e educatore don Milani aveva affisso sulla porta della sua scuola, dove accoglieva persone emarginate:  « I CARE » , «mi sta a cuore, mi importa». «I CARE» ...Questo motto mi sembra familiare, sono sicurissima di averlo visto scritto da qualche parte. Cerco di scavare nella memoria, dove l'ho visto? Dopo un attimo, mi appare un ricordo vivido legato a un campeggio che ho vissuto la scorsa estate con i r...