Il mondo digitale: più di un click (di Ilenia Bradanini - psicomotricista)

 


Oggi i ragazzi sanno usare la tecnologia meglio di noi. 
Imparano velocemente e, direi quasi, insegnano loro a noi adulti come usare gli strumenti tecnologici che abbiamo a disposizione.
Ma saper usare non significa saper vivere nel digitale. Viviamo in un tempo in cui bastano pochi tocchi sullo schermo per accedere a tutto: informazioni, persone, immagini, mondi. Non basta proteggere i giovani dal digitale o vietare loro di utilizzarlo: dobbiamo accompagnarli a “starci dentro” con intelligenza, empatia e spirito critico, perché, in questa iper-connessione e velocità, quanta vera consapevolezza c'è?
Con i ragazzi del gruppo medie di Livigno, in questa seconda parte dell’anno, ci siamo concentrati proprio su questo mondo, sul modo in cui lo viviamo e usiamo, sul significato ed importanza che gli attribuiamo. Fare queste riflessioni ci ha impiegato tempo e anche fatiche, perché parlare di digitale non è solo discutere di app, ma è molto di più: è imparare a distinguere una notizia vera da una bufala; è imparare a riflettere su quello che ci appare sullo schermo e prima di scrivere un commento; è capire che non tutto ciò che appare online è reale e che l’identità digitale è parte della nostra identità, non una maschera da indossare e togliere a piacere. Ci dobbiamo ricordare che ogni azione online lascia una traccia e sta a noi scegliere di usare la rete per connettere e non per ferire.
Con la scuola abbiamo partecipato anche ad un incontro con il maresciallo dei carabinieri della stazione di Livigno sull’utilizzo della rete internet, portando alla luce diversi aspetti a cui, tante volte, non prestiamo attenzione (o non vogliamo dargliela). Ci siamo fermati a riflettere sul fatto che ogni click racconta qualcosa di noi e lascia una traccia, che non sempre il web è un luogo sicuro, che nonostante un punto di forza di internet sia che ci mette in contatto con tantissime persone (anche lontane), il rapporto personale e di fiducia con i genitori, i familiari, e/o le varie figure di riferimento sia più importante ed un porto più sicuro a cui approdare, soprattutto se siamo in difficoltà.
E allora ci chiediamo:
Sto comunicando o sto solo pubblicando?
Sto pensando con la mia testa o sto ripetendo ciò che mi viene mostrato?
Questo contenuto mi arricchisce o mi consuma?
Mi sto mettendo in pericolo?
Perché il digitale è un luogo davvero ampio. E come ogni luogo, merita rispetto, regole, cura e una guida, che ci permetta di esplorarlo rimanendo in sicurezza e senza mai perdere il sentiero di riferimento.

Ilenia Bradanini

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