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VERSO L'ISOLA CHE NON C'è...MA ESISTE

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  «Ciao S. che mi racconti di bello?» «Lascia perdere, periodo del cavolo» «Come mai? Qualcosa non va con la scuola?» «No la scuola va benone, ma il resto è tutto un disastro» «Un disastro? Non esagerare, forse semplicemente oggi la felicità è un po' nascosta» «Felice? Magari sapessi cos’è la felicità!» «Mmm sono certo che sai cos’è…, sai noi adulti spesso ci perdiamo in un bicchier d’acqua e avremmo bisogno che qualcuno ci rinfreschi la memoria…perché non ci scrivi la tua idea?» «Ma che cavolo dici?? Non scriverò mai nulla… per di più sulla felicità!!» «Dai fammi questo regalo» «Sono sicura che farà schifo!» «Quello non lo puoi dire fino a quando non avrei messo il punto finale…fidati» «Mha» «Vedrai…»   È nato così il regalo che S. ha fatto a noi adulti… Al giorno d’oggi troviamo di tutto su internet, da come allacciarsi le scarpe ai “10 consigli che ti potrebbero aiutare se vuoi scalare l’Everest”. Ieri però ho scoperto che internet tante cose non...

OGNUNO è PERFETTO?

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  Non guardo praticamente mai la televisione in diretta. Il ritmo martellante delle pubblicità, che crea nuovi desideri e plasma il nostro immaginario collettivo, mi innervosisce a tal punto che preferisco evitare direttamente di accendere. Tuttavia, incuriosito dal clamore sollevato, ho guardato in streaming la miniserie “Ognuno è perfetto”, in onda durante il mese di dicembre su Rai 1. La narrazione, che si snoda in sei episodi, racconta le vicissitudini di una coppia di ragazzi, Rick e Tina, che si conoscono sul luogo di lavoro, si innamorano, si fidanzano e si vogliono sposare. Alcuni grossi ostacoli, tuttavia, rischiano di rendere impossibile il coronamento del loro sogno d’amore: la chiusura del reparto di packaging dove lavorano, il fatto che Tina sia un'immigrata irregolare dall’Est Europa e – dulcis in fundo - il fatto che entrambi i ragazzi siano affetti dalla sindrome di Down. Mi fermo a questo quadro generale per non spoilerare il finale a chi non l’avesse ancora vist...

CRESCERE INSIEME

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  Avere la fortuna di lavorare, per buona parte della giornata a contatto con bambini e ragazzi, permette di osservare e notare diverse dinamiche relazionali. Spesso come adulti siamo coinvolti direttamente, altre volte è possibile “assistere da spettatori esterni”, condizione che permette di cogliere elementi interessanti. Noteremmo sicuramente l’atteggiamento di bambini in grado di risolvere autonomamente in modo costruttivo normali controversie, ragazzi che accorgendosi di alcune fatiche dei compagni propongono e includono, altri che con humor e simpatia sdrammatizzano situazioni e alleggeriscono la stanchezza, altri che all’interno di un confronto con spontaneità dicono la propria lasciando il segno e andando dritti al sodo. Non solo. Oltre al lato “buono” si possono osservare “cattiverie gratuite”, poca sensibilità nell’affrontare le fatiche che ognuno ha favorendo un’etichettatura, doppiezza con frasi che di fronte ad un adulto non scappano di sicuro ma nel piccolo gruppe...

UN SOFFIO...QUANDO IL VENTO CAMBIA

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  Come il vento che soffia caldo o gelido eccoci negli anni “venti”. Il 2020 è arrivato, con aspettative e sguardi verso un nuovo anno e un nuovo decennio che si apre. Il primo sguardo va al tempo, che incessantemente scorre, regolare, ma costante. Un tempo che a volte viviamo veloci, altre volte invece ci sembra non passare mai. Un tempo nel quale siamo chiamati a vivere la pienezza dei momenti, delle azioni e degli attimi. Come viviamo il nostro tempo, che qualità al tempo vogliamo dare? Può essere una domanda o un proposito al nuovo anno. Ma vorrei concentrarmi sul vento che cambia direzione, all’improvviso. A volte progettiamo e programmiamo, ma gli imprevisti e i cambiamenti, non sempre dipendenti da noi, stravolgono i nostri piani, in positivo o negativo. Accogliere il cambiamento è importante per continuare a guardare avanti. A volte ostacoli e difficoltà bussano alla porta senza preavviso e noi ci troviamo spiazzati e destabilizzati da tutto ciò. Impotenti e incapaci di rea...

Livigno, montagna che educa in strada e sulle piste

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  Concluso il progetto che ha schierato 15 studenti nei panni della Polizia Locale, delle Forze dell’Ordine e dei Soccorritori per prevenire direttamente sul campo Una prevenzione sul campo. E’ quella che hanno vissuto, dal 27 dicembre al 2 gennaio, 15 studenti di Livigno impegnati “on the road” in un progetto di sensibilizzazione ai pericoli della strada, sulle piste e di educazione alla legalità unico nel suo genere in Italia affiancando la Polizia Locale, le Forze dell’Ordine e i Soccorritori.   “Piena soddisfazione e la volontà di proseguire con il progetto” sono stati espressi dal Comune di Livigno, nella persona del Sindaco Damiano Bormolini, e dall’Assessore alle Politiche Sociali, Romina Galli, nel corso di una conferenza stampa tenutasi stamane nella Sala Consigliare del Municipio alla quale hanno preso parte le istituzioni e gli enti che hanno aderito con entusiasmo all’edizione “zero” del progetto “Winter On The Road” e i giovani protagonisti che hanno portato l...

Livigno educa i giovani in pista e sulle strade

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Mettersi nei panni della Polizia Locale, delle Forze dell’Ordine e dei Soccorritori per acquisire direttamente in pista e sulle strade, consapevolezza. #Ragazziontheroad - format educativo unico nel suo genere in Italia - sbarca sulla neve, a Livigno (SO), per vivere e sperimentare in prima persona la preziosa attività e i servizi svolti sul campo riguardanti gli scenari “tipici” della stagione invernale. Un’esperienza concreta per prevenire ed educare ed evitare comportamenti “sopra le righe”. Prenderà il via il 27 dicembre 2019 e si concluderà il 2 gennaio 2020 l’edizione zero del progetto “Winter On The Road”. Iniziativa promossa dall’Associazione socio-educativa Ragazzi On The Road, presieduta da Giancarlo Bassi, sostenuta e fortemente voluta dal Comune e dal Comando di Polizia Locale di Livigno. Collaborazione che consente ai giovani livignaschi partecipanti al progetto - una ventina di studenti volontari a cavallo della maggiore età - di abbattere il muro dell’inconsapevolezza co...

LA CREATIVITÀ È L'INTELLIGENZA CHE SI DIVERTE

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  Così si esprimeva A. Einstein riguardo a questo meraviglioso concetto e se proviamo a cercare in un qualsiasi dizionario la definizione di creatività troveremo definizioni come «capacità di creare con l'intelletto» oppure «creare con la fantasia». La psicologia la definisce come il «processo di dinamica intellettuale che ha come fattori caratterizzanti: particolare sensibilità ai problemi, capacità di produrre idee, originalità nell'ideare». Ebbene che dire? Ha proprio ragione il grande A. Einstein nel dire che la creatività è l'intelligenza che si diverte, che tenta di risolvere un problema grazie a ciò che conosce e alla sua interpretazione. Essa non è un'attitudine che appartiene soltanto agli artisti e ai ricercatori scientifici, è presente in tutti gli esseri umani. Ma questo si può dimostrare, più che con queste “parolone”, dai fatti, soprattutto da quelli compiuti da un bambino. Proviamo a dare ad un bambino un foglio di carta, lui lo può trasformare ...

AVETE MAI SENTITO IL SILENZIO PARLARE?

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  Ho sentito dire che il silenzio fa male, che può essere pericoloso per sé stessi e per le persone che ci vivono accanto. Ho sentito dire che il silenzio fa soffrire. Ne ho sentite dire tante riguardo a questo “silenzio” e con il tempo ho dato forma a delle immagini, a dei pensieri, a delle idee che possano descrivere questo concetto. Ho provato a farmi delle domande: perché il silenzio è considerato nella maggior parte dei casi una “cosa” negativa? Perché il silenzio alcune volte non viene accettato? Perché si sente la necessità di riempirlo, come se fosse vuoto? Credo che il silenzio sia la “cosa” (che in realtà è uno stato d’essere o dell’Essere) più piena e viva che un essere umano possa vivere e sperimentare. Il presupposto fondamentale per dare vita e pienezza a questo vuoto, a mio modesto parere, è quello di essere in grado di ascoltarlo, di leggerlo, di gustarlo. Il silenzio è indispensabile nella vita di ognuno e può essere il mezzo attraverso il quale comprendersi e co...

IL TEMPO è VITA

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  Qual’è la domanda che noi esseri umani facciamo di più in una giornata? Come stai? A volte ascoltiamo la risposta con il cuore, a volte con le orecchie e a volte chi da la risposta la da semplicemente in modo informale: bene grazie! Ma concretamente noi adulti, ci preoccupiamo realmente del benessere dei nostri bambini e delle persone che abbiamo al nostro fianco? Appare spesso evidente che gli adulti oggi, non sempre riescono ad entrare in empatia con le persone e in effetti è un compito davvero difficile da adempiere. Noi adulti spesso durante i primi mille giorni di vita del bambino tralasciano il vero benessere che loro hanno bisogno per crescere. Il vero benessere non è materialismo, non è progettare le ferie, le varie attività che riempiono le giornate dei nostri piccoli ma il vero benessere è riuscire a capire quello che realmente il bambino ci chiede e ha bisogno da noi. Noi adulti dovremo comprendere che non è indispensabile far passare un bambino “da in bra...

VIAGGIARE...SCOPRIRE...EDUCARSI

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  Sarà il clima di questo particolare periodo dell’anno, ma chissà quanti di noi sentono il bisogno di “staccare la spina” e partire, non solo per le ferie perché viaggiare è ben oltre… Viaggiare nasconde in sé tante cose: curiosità, svago, vacanza, lavoro, necessità, voglia di scoperta. Il viaggio ci porta in posti nuovi, con nuovi volti, nuovi racconti, diversi colori, sapori e suoni, diversi orizzonti. Tutto ciò può rivelarsi una meravigliosa esperienza formativa per i nostri bambini e ragazzi,  oltre che per noi. Allora perché non partire con loro? Non per forza per andare dall’altra parte del mondo, ma per vedere anche solo quel posto, magari a due passi da casa, che non abbiamo mai esplorato. Ma prima di partire, guardiamo insieme ai ragazzi il mappamondo o la cartina per scoprire dove si trova la nostra destinazione: questo forse li spronerà ad approcciarsi alla geografia con più entusiasmo. Ancora, cerchiamo insieme informazioni sul luogo che visiteremo, sul passat...

NOI RESPONSABILI DEL NOSTRO FUTURO

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  Recentemente si fa un gran parlare di educazione e spesso nel passato si pensava di risolvere tutto a “suon di sberle”, eppure mai come ora, ci si rende conto che l’impegno educativo è compito di tutti. Dietro termine educazione si nascondono diversi ideali e forme di pensiero che hanno dato origine a molteplici metodi educativi ai quali sono sempre di più i genitori a cui fanno riferimento cercando di capire quale sia il metodo più giusto da utilizzare per l’educazione dei propri figli. Tra le principali agenzie educative troviamo la scuola, che nel contesto classe punta sì al nozionismo ovvero all’istruzione vera e propria, ma anche alla gioia di imparare, alla creatività, alla capacità di collaborare con gli altri, di essere autonomi, di saper decidere. Essa naturalmente segue il programma ministeriale, per cui il programma proposto è uguale per tutti, lo spazio dedicato alle attività ricreative come musica e arte non è molto rispetto alle altre materie, ma vengono attua...

TEMPO DI LEGGERE...INSIEME!

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  “Perché devo leggere i libri? Non leggo già abbastanza a scuola?” queste sono domande che, a volte, ci fanno i bambini e su cui vale la pena riflettere. La lettura, spesso, è vista solo come un elemento inerente la scuola e quindi qualcosa di noioso. Viviamo in una società tecnologica in cui si pensa che i libri siano fuori moda e che la lettura non sia uno strumento utile per la crescita di ognuno di noi e soprattutto dei bambini. Leggere è un qualcosa in più che possiamo fornire ai bambini per aiutarli nella comprensione della realtà, delle emozioni e dei comportamenti umani. Motivare un bambino alla lettura significa anche favorire lo sviluppo della sua immaginazione e fantasia; e la fantasia è un aspetto che permette di affrontare meglio il mondo trovando soluzioni e strategie per far fronte alle sfide quotidiane. Il lato meraviglioso di questa attività è che se due persone leggessero lo stesso libro e poi chiedessimo loro di descriverci una certa scena scopriremmo che, pur a...

LA FORMAZIONE NON è MAI ABBASTANZA

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**   Spesso i mille impegni, le troppe cose da fare, il desiderio di passare un po' di tempo tranquillamente in famiglia ci costringono a rinunciare ad alcune proposte che le diverse agenzie educative o meno, del territorio ci propongono, ma formarsi, tenersi aggiornati, condividere obiettivi, traguardi e fallimenti è davvero fondamentale. La formazione continua è importante sia per tutti i genitori sia per tutti gli adulti e rappresenta uno degli obblighi più importanti per educatori e insegnanti e che ne caratterizza la professionalità: sarebbe un fallimento pensare che essere un educatore sia un punto di arrivo e una contraddizione essere formatori che non si formano. L’educatore, l'allenatore e anche il catechista devono continuare a coltivare il proprio sapere, a rinnovarlo, a metterlo in discussione. Educare, dare forma, implica il movimento e per questo dobbiamo tenerci in moto continuamente perché non c'è il punto di arrivo. La formazione quindi non è da rit...

PERFEZIONE A TUTTI I COSTI

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  Si sente parlare sempre più spesso di medicalizzazione della salute; fenomeno che, nonostante la tecnicità del termine, indica qualcosa che avviene ormai quotidianamente e di cui, a ben pensarci, siamo tutti consapevoli. Per medicalizzazione si intende, infatti, quel processo attraverso cui la medicina moderna pone al centro della sua attenzione comportamenti e condizioni di vita che non sono malati, estendendo il suo potere e la sua azione ad ambiti di vita non caratterizzati da patologia. Uno dei casi più esemplari di questo processo è l’uso di farmaci psicostimolanti nel caso di soggetti diagnosticati con ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività) che riguarda un numero crescente di bambini ma anche adulti. Mi è capitato di recente di leggere il libro-inchiesta “ ADHD Nation” scritto dal giornalista americano Alan Schwarz*, che ha indagato l’uso di farmaci per bambini ADHD: lui definisce questa situazione come una vera e propria pandemia in quanto, stan...

COSTRUTTORI DI PONTI

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  Quante volte siamo a dire negativamente, e purtroppo ultimamente ancor di più, che non si fa mai abbastanza per una o per quella cosa, che le persone fanno “sempre” scelte sbagliate; «se avessero chiesto a me, io avrei sicuramente fatto meglio» , che tutti dicono e fanno “cavolate” come se tutti fossero degli incompetenti e si divertissero a rendere la vita complicata…come se noi fossimo gli unici con la verità in tasca…ALT! Proviamo a fare un passo “indietro” e prendiamo un bel respiro. Volutamente sono provocatorie queste prime righe, ma sfido chiunque a non averle pronunciate almeno una volta, io per primo. Cerchiamo ora un’immagine che dia voce ad un nostro pensiero legato invece alla collaborazione, al capire l’idea e l’opinione dell’altro, a metterci nei panni di colui o colei al quale abbiamo puntato il dito e ci rendiamo conto che il più delle volte facciamo riferimento all’idea di “ponte”. Esso è qualcosa che lega due realtà differenti, più o meno lontane, è l’imma...