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EMOZIONIAMOCI

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  Quando chiediamo, ad una persona che incontriamo “Come va?”, non sempre siamo interessati alla risposta. Diamo ogni tanto per scontato che l'altra persona ci risponderà “bene”, perché questa è la risposta più comune. La diamo spesso anche noi! Forse perché non siamo abituati a esprimere con sincerità come ci sentiamo e tantomeno a immaginare che l'altro sia pronto a sentire una risposta diversa dal solito “bene”. Forse perché parliamo troppo poco delle nostre emozioni e ci risulta un argomento in parte imbarazzante, in parte “sconosciuto”. Parlare di emozioni può sembrare strano e inusuale, non ci fermiamo molto ad ascoltarci e capire cosa effettivamente si muove dentro di noi quando viviamo determinate situazioni. Le viviamo e basta, non del tutto consapevoli di ciò che si agita nel profondo e che ci porta ad avere certe reazioni piuttosto che altre. Ci manca una vera e propria “educazione emotiva”, che ci permetta di fermarci e sintonizzarci con noi stessi e, quindi...

SE AVESSI UNA FIGLIA

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  Se provassimo a chiudere gli occhi e ad immaginare di rendere tutto “meno complicato”, sarebbe bellissimo poter dire, anche in modo un po' “poetico” che: ...Se avessi una figlia le insegnerei l'arte della felicità, o almeno cercherei di trasmettergliela; un'arte che si nutre di gesti, di affetto e di sorrisi, tanti e dolci sorrisi.  Le insegnerei a sapersi distinguere in un mondo che spesso produce e vuole stereotipi.  Le infonderei spensieratezza e leggerezza. Le insegnerei che la felicità è una scelta e che è bene credere nei sogni, facendo scelte per la felicità e sfidando i giorni grigi, sfumando e smorzando l’austerità e le durezze della vita. Le insegnerei che le liti e le discussioni possono essere evitate, ed essere anticipate invece con un abbraccio. Cercherei di ritagliare per lei più tempo possibile e di rendere ogni momento ed ogni weekend sempre un pò speciali.  Approfitterei delle belle giornate di sole per stare fuori con lei e trasform...

LA BELLEZZA SALVERà IL MONDO

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  Uno dei criteri di giudizio, che sovente utilizziamo è quello del bello. Il gusto estetico delle cose, dettato anche dall’istinto, ha dei canoni e parametri fortemente soggettivi. Un oggetto, un paesaggio, un momento può essere bello per qualcuno, mentre per qualcun altro non si addice ai suoi criteri di bellezza. C’è quindi una bellezza oggettiva? Certo, ma dobbiamo fare un passo di lato. La bellezza, nell’antica Grecia non era solame nte sfera dell’estetica, ma al bello si associava il giusto e il vero. Una persona “bella” era tale perché pura e integra di valori morali. “Sarà questa bellezza che salverà il mondo?” La frase, di famoso uso, è quella dello scrittore russo Fedor Dostoevskij, uno dei grandi estimatori della bellezza. Ora, nel suo capolavoro “L’idiota” viene illustrato molto bene il concetto salvifico del bello, come sguardo nuovo e vivo dell’amore e della verità. Al giorno d’oggi, forse, abbiamo perso quella vera bellezza che possedevano gli antichi, ma è...

SESSUALITà

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  Appena si accenna questa parola scappa ai nostri ragazzi qualche sorriso, qualche smorfia d’imbarazzo… ed è normale che sia così… con calma, con il tempo giusto, con il modo giusto dobbiamo cercare di prepararci e prepararli all’educazione all’affettività e alla sessualità, perché quest’ultima va oltre il mero comportamento sessuale. La sessualità è un tema centrale di ogni individuo, che ci accompagna lungo tutto l’arco della vita. Non possiamo dimenticarci di tutti gli aspetti, relazionali, emozionali, affettivi che la caratterizzano e la completano, perché questo è un argomento che è parte integrante del benessere di ciascuno di noi. È indispensabile educare e accompagnare i nostri ragazzi nel saper creare un legame con gli altri, imparando il rispetto a partire dalle prime dimensioni della fiducia e dell’amicizia, per poi riportarlo negli innamoramenti e gli amori che li metteranno in gioco. È altrettanto importante creare un momento di ascolto di sé stessi, di riconosc...

Carnevale Livigno e Trepalle

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  Si è concluso nel migliore dei modi il Carnevale 2019 di Livigno e Trepalle, appuntamento molto sentito da grandi e piccini. Sono stati quattro gli appuntamenti principali, che hanno visto sfidarsi le contrade per l’ambito titolo in questo 2019. Giovedì 28 febbraio prima sfida, con il parallelo in costume presso la Scuola Sci Centrale. In una bella serata riscaldata dal pubblico si sono susseguite le sfide con ciaspole, sci e slittino. La vittoria è andata alla contrada dei Truz, sulle Rane e Trepalle.   Domenica 3 marzo, giornata clou del carnevale con la sfilata dei carri dal centro del paese fino a Plaza Placheda, la festa è poi proseguita con giochi a stand, laboratori manuali, intrattenimenti, balli, musica, in un clima di festa e divertimento, supportati da un numeroso gruppo di volontari, coordinato dagli educatori del CiAGi “Centroanch’io”. Nella serata di domenica, la prova valida per il Trofeo delle contrade: lo spettacolare palo della cuccagna: 12 contradaioli...

FERMATI UN ATTIMO

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  Ogni tanto ci farebbe davvero bene fermarci un attimo… chissà quante volte ce lo siamo detto! Chissà quante volte nella nostra mente è balenata l’idea che vorremmo prenderci una “pausa” dalla frenesia di quello che facciamo, uno stop, non perché ci piaccia perdere tempo o perché non sappiamo come riempire il nostro quotidiano, ma semplicemente perché ci aiuterebbe a guardare le cose da una prospettiva un po’ più distaccata. Spesso interpretiamo questo “stacco” con le agognate ferie estive, eppure quante volte al rientro la prima cosa che diciamo è “mi sento più stanco di quando sono partito”? Forse perché dobbiamo davvero imparare che fermarci non è legato solamente alla frenesia fisica, ma è innanzitutto fermarci ad ascoltare…ad ascoltarCI. Quanto ahimè è difficile! Ascoltare i nostri figli, anche se spesso non parlano, ascoltare nostra moglie, marito, fidanzata/o, anche se alle volte parlano troppo; fermarci ad ascoltare i nostri genitori, anche se alle volte non compre...

A LIVIGNO TUTTO PRONTO PER IL CARNEVALE 2019

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  Anche in questo 2019 è arrivato il consueto appuntamento con il Carnevale di Livigno e Trepalle, evento organizzato dalla Cooperativa Sociale L’Impronta con il patrocinio dell’ APT e del Comune di Livigno . Da quest’anno saranno quattro gli appuntamenti in programma, che vedono confrontarsi le contrade di Livigno e Trepalle tra divertimento e spettacolo. Il tutto ha inizio con la staffetta delle Contrade, che avrà luogo presso la Scuola Sci Centrale giovedì 28 febbraio alle 21.00 , con l'avvincente staffetta sulla neve, con sci, ciaspole e slittino. Domenica 3 marzo alle 13.30 inizierà la sfilata dei carri allegorici e delle mascherine lungo le vie del paese fino a giungere presso Plaza Placheda. Alle ore 15.00 ha inizio il pomeriggio all’insegna del divertimento con animazione per tutti, giochi a stand, musica e balli. Seguirà la premiazione delle mascherine e dalle 18.30 la cena di Carnevale. Ore 20.30 appuntamento con la spettacolare sfida al palo della cuccagna, valevole...

A CARNEVALE OGNI SCHERZO VALE

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  Ognuno di noi vive la propria vita nel rispetto di molte regole sociali: leggi, convenzioni, regolamenti da rispettare, gerarchie da non scavalcare… ogni tipo di società umana (tanto la nostra comunità alpina, quanto una comunità tribale del Centrafrica) da sempre promette una vita felice e protetta a chi rispetterà le regole condivise, e allo stesso modo promette punizioni a chi invece oserà travalicare le norme della convivenza civile.  Proviamo ora ad immaginare una giornata all’anno, ogni anno, in cui poter trasgredire tutte queste regole. Ci risulta difficile, incastonati come siamo dentro al nostro preciso ruolo che la società ha affidato a ciascuno di noi; ma è utile provare a fare uno sforzo. Una giornata, una giornata sola in cui l’unica legge sia “non avere leggi”, dove non ci sia né schiavitù né nobiltà, nessun Re (e nessun Sindaco) garante dello Stato. Un giorno in cui le forze dell’ordine siano totalmente assenti dalle strade.  Forse a qualcuno è venuta...

"EHI RAGAZZO...LO SAI CHE ALLE VOLTE FACCIO FATICA ANCH'IO?"

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  Una giornata no, tanti pensieri, un po' di rabbia, le tante cose da fare, qualche preoccupazione e la porta di casa “che ci attende”; penso siano situazioni comuni che come genitori ci si trova spesso a vivere nel quotidiano. Come gestire tutto questo dopo un’impegnativa giornata di lavoro? Come tutto questo ricade sui nostri figli? Sorvolare per il loro bene, condividere con loro i nostri pensieri con il dubbio che non siano in grado di comprendere, lasciar perdere e qualcosa si farà? Alcuni studi sottolineano come reprimere l’ondata di emozioni negative che ci travolge pensando così di proteggere i figli è un sacrificio inutile, anzi, addirittura dannoso e che è poco funzionale seppellire contrasti, litigi o stress sotto una facciata di apparente tranquillità. E’ importante condividere con loro le cose positive ma anche la tristezza, la rabbia, la delusione perché servono a farli crescere senza la paura di affrontare anche il lato meno bello della vita. Quando si è alle prese...

DOVE SI AGGREGANO I RAGAZZI?

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  È interessante e divertente giocare con le parole, provare e “smontarle”, dividerle in parti e rimettere insieme i pezzi. La parole AGGREGAZIONE significa “associazione, unione” e, “giocandoci” può diventare AGGREG-AZIONE. Questo è un passatempo, non ha niente a che fare con l’etimologia della parola, ma è bello pensare che l’aggregazione, lo stare insieme, l’unione possano diventare “azione”. La natura umana è strutturalmente aggregativa: nessun essere umano è pensabile come a se stante, ciascuno si nutre dell’altro e solo nello spazio della relazione con altri prende forma, fin dalla nascita. Ma ci sono ancora, oggi, luoghi e tempi di relazione? Dove si aggregano oggi i ragazzi? Lavorando in un centro di aggregazione, la domanda nasce nel momento in cui questo spazio vede a volte la presenza di pochi ragazzi, nonostante la varietà delle proposte e il tentativo continuo di avvicinarli per conoscerli ed entrare in relazione con loro. La domanda è anche obbligatoria perché come ...

IN QUESTO PAESE I BAMBINI GIOCANO ANCORA PER STRADA

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  Ci piacerebbe tanto che appena giunti a Livigno accanto ai cartelli stradali consueti ce ne sia uno sul quale ci sia scritto “Attenzione, rallentate, qui i bambini giocano ancora per strada”. Un cartello che sia capace di catapultarci nel passato, in quelle lunghissime giornate estive nelle quali i bambini percorrevano l'intero quartiere bussando di porta in porta per chiamare i vicini a giocare, esattamente non si sapeva a che cosa, quel che è certo è che il tempo non sarebbe comunque bastato mai. Dalle case uscivano correndo bambini con calzoncini corti, ginocchia sbucciate, palloni e gessetti colorati. Non esistevano tablet e se qualcuno aveva con sè il telefono serviva solo per mettere qualche musica, una delle 4 canzoni che si erano potute scaricare. Qualcuno aveva con sè la collezione delle carte dei Pokemon, qualcun altro invece optava per nascondino o Guardia e Ladri. C'è chi mentre cantava si dondolava sull'altalena, chi invece giocava con le biglie. Si facevano ...

SU IL SIPARIO

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  I l sipario è qualcosa che divide, che stacca, che distanzia. Con un piccolo gesto però tutto diventa unito, vicino e visibile. La quarta parete per vedere meglio, per sentirci un po' tutti protagonisti. “Su il sipario” è il progetto di laboratorio proposto dal CiAGì ai ragazzi di 4 e 5 elementare e 1 e 2 media, sulla creazione e messa in scena di uno spettacolo teatrale.  Proprio il teatro, che in età ellenica era riconosciuto come la rappresentazione della vita, affrontando temi e sceneggiati della polis e del dramma. Una rappresentazione, cioè una ri-produzione di ciò che avveniva nelle città stato dell’antica Grecia. Poi il teatro si è diffuso, ampliato e modificato. Tante forme e diverse sfaccettature dal quale poi è scaturito il cinema. Il teatro è anche quello che serve ai bambini e ai ragazzi, sia da vedere sia da fare. Una messa alla prova, una messa in scena, un proporre e ri-produrre quello che accade intorno a noi. L’arte del teatro, nella pedagogia della scena, ...

IL GIOCO LIBERO

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  Cosa hai fatto oggi? Niente. Tutto! Si perché spesso il tempo libero rischia di passare per tempo perso, inutile. Può sembrare una proposta semplice, banale, ma per i bambini il gioco attivo e non strutturato rappresenta un’azione di stimolo importantissima. Non è semplice proporre un’attività di questo tipo perché spesso siamo abituati a dare un senso specifico all’attività di gioco e a trasmetterla al bambino evitando giochi apparentemente inutili.  La situazione di “libertà” porta necessariamente a gestire maggior litigi “imprevisti” o comunque degli scambi che in un contesto strutturato non si presenterebbero.  Ma il gioco libero è un’attività spontanea del bambino con la quale racconta i suoi pensieri e mette alla prova le sue capacità.  Attraverso questo sperimentarsi il bambino sviluppa l’iniziativa e la creatività, scopre e fa suoi alcuni concetti, analizza le prime proprietà e le caratteristiche degli oggetti. Solo cosi il bambino riesce a raccontare i...

"HO BISOGNO DI ESSERE CIRCONDATA DA ADULTI VERI"

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  La frase tagliente e forte, che va dritta al concetto, è stata scritta da una ragazza di II superiore in un recente laboratorio proposto ad alcuni ragazzi in un convitto* e che ci richiama alla mente alcuni punti che ci ha regalato Ivo Lizzola nell'incontro tenuto a Livigno lo scorso dicembre.**  Appare fondamentale partire dal concetto che il cammino educativo di una comunità intera, adulti in prima  linea, deve prendersi cura delle future generazioni.  Cammino che «chiede il coraggio di prendere una direzione per essere tessitori tra le diverse generazioni», e che sappia guardare al futuro e non solo all’oggi. Un impegno che riguarda tutti gli adulti, nessuno escluso, perché ognuno di essi ha la responsabilità di ciò che dice e compie senza nascondersi dietro al “non è compito mio”. È fondamentale ricordarci che «la comunità siamo tutti noi, la comunità riguarda ciascuno di noi, e i genitori in ogni “ordine e grado” sono la prima cellula di questo grande or...