La cura di splendere (Vincenzo Morcelli - educatore)

 

«Leggerezza, libertà, preoccupazione, scelte, riservatezza, stranezza, curiosità, spensieratezza, armonia»: ecco alcuni pensieri messi per iscritto al termine del percorso sull’affettività e sessualità proposto ai ragazzi di seconda della scuola secondaria nel mese di febbraio. 
Il tema del cambiamento del corpo è stato il filo conduttore, rielaborato e condiviso insieme mediante attivazioni corporee, momenti conoscitivi sulla fisiologia e anatomia umana, confronti e condivisioni in gruppo partendo da pensieri emersi dai ragazzi e da spunti di riflessione proposti dagli adulti. Ho apprezzato il loro mettersi in gioco, provarci, ascoltarsi, ascoltare… Mi sembra importante, da educatore e da papà., condividere alcuni loro scritti. Anche se non lo fanno vedere sempre si sono mostrati capaci di osservazioni profonde e sfumature personali che ci parlano e dicono di loro e che possono farci pensare.

«Ho sentito la terra, la bellezza del mondo» - «All’inizio ho provato fastidio, ma poi quel fastidio ha iniziato a piacermi» - «Mi sono svuotato, mi sono liberato dai pensieri brutti e dai giudizi degli altri» – «Mi sono sentita protetta e calma, sentivo un amico sicuro capace di reggere la forza dei miei problemi e preoccupazioni e fosse capace di capirmi e farmi sentire ciò che sono».

Quanto è importante ascoltarsi, illuminare ciò che si sente, dar nome alle sensazioni che il corpo sta portando alla nostra attenzione per raccontarci qualcosa di noi. Ascoltare come stiamo e comprendere le nostre necessità per poterle esprimere e successivamente soddisfare.

«Ero sincero, non una maschera, lui è sempre lui e io sono sempre io ma colorato» – «Ho capito che alcune persone si tengono dentro il loro modo di essere felici quando in realtà sono uniche e dovrebbero sentirsi loro stesse» – «Rigidità o essere freddi con una persona, non divertirsi o non essere sé stessi al massimo, non stare bene e per questo non uscire dalla dura corazza e non trovare persone che l’accettino per quello che è»

Essere sé stessi nonostante i possibili condizionamenti. Il cambiamento che viviamo non è una gara a tappe, una lotta contro il tempo. Ognuno ha i propri tempi che vanno ascoltati e rispettati. Siamo noi i custodi del nostro corpo, i primi a prendercene cura a 360°. Troppo importante imparare a far valere la nostra unicità. Nessuno è perfetto e tutti abbiamo qualcosa che magari non ci piace ma che sicuramente ci rende unici. Condividere ed esternare che in questo passaggio di cambiamento non siamo soli può aiutare ed è importante condividere e tra loro aiutarsi “a vivere al meglio che possono” quest’età a volte piena di contraddizioni ed alti e bassi.

«Leggerezza, stare tranquilli senza pensieri o ansie, senza preoccuparsi di nulla perché nessuno deve preoccuparsi di sé stesso perché è perfetto a modo suo» – «Ho capito anche che il velo è leggero ma ha un peso. Quindi anche se un pensiero o un ricordo è bello e leggero ha comunque un peso che va portato per tutta la vita e se invece è brutto lo sopporteremo e troveremo il modo di liberacene».

Quanto è importante allenarsi a riconoscere e monitorare ciò che sentiamo e proviamo nel momento stesso in cui si presenta. Essere consapevoli di sé aiuta a comprendersi e a cascata fa star meglio con sé stessi e con gli altri.
Nei vari incontri c’è stato molto altro, diversi pensieri, tanti spunti, alcune richieste esplicite di voler continuare a parlarne. Un punto chiaro, condiviso anche con i genitori nel rimando conclusivo, è il fatto che non ci sono ricette, non ci sono risposte fatte… c’è l’importanza di provare a darsi del tempo e parlare anche di questo, superando forse l’imbarazzo, ma sapendo l’importanza di dar voce a ciò che viviamo consapevoli che «il nostro dentro è ciò che non sempre gli altri possono vedere. Eppure, è la parte più vera e speciale di noi. È ciò che definisce la nostra unicità. È ciò che va oltre l’immagine. È qualcosa che ci parla continuamente. Tutto questo non si vede davanti ad uno specchio perché può solo essere sentito. Fuori e dentro: è davvero complesso trovare un equilibrio, una sintonia, una connessione tra questi due elementi. Il fuori sembra prevalere e diventa una preoccupazione costante. Il fuori si impone. Il dentro invece rimane invisibile. Cos’è? Com’è? Dov’è?» [1]
A tutti l’impegno di provarci … con il desiderio e la speranza di aver cura di splendere!


di Vincenzo Morcelli


[1] PELLAI ALBERTO, La bussola delle emozioni, Mondadori, 2019, pg.13


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