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L'unione fa la forza...Livigno dovrebbe crederci di più

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La comunità di Livigno e Trepalle, seppur occupi una superficie ridotta, conta tanti individui soprattutto nell'età più giovane. Basti pensare che è uno dei comuni con il tasso di natalità più alto e questo dovrebbe farci pensare quanti bambini, ragazzi e giovani abbiamo il compito di accompagnare ed educare per il futuro. Livigno, infatti, offre diverse occasioni di aggregazione, confronto e crescita: le molteplici attività sportive, le diverse occasioni di aggregazione e le esperienze socioeducative. Purtroppo, l'attuale emergenza sanitaria ha colpito in modo non indifferente questo settore obbligando tutti gli enti promotori a limitare o addirittura interrompere le proprie attività. Tralasciando però il momento particolare in cui stiamo vivendo negli ultimi anni a Livigno abbiamo avuto un importante ampliamento delle proposte, grazie a diversi promotori sociali che si sono messi in gioco e hanno iniziato a proporre una vasta gamma di attività ed esperienze soprattutto in c...

Lasciare un segno

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  Diverse volte ci hanno chiesto di scrivere, di mettere i nostri pensieri e le nostre idee su un pezzo di carta, quanti temi nel trascorso scolastico ci è toccato stilare senza troppa voglia!  Quando andavo a scuola, la frase più ricorrente tra noi ragazzi durante un tema di italiano era: «Ma quanto lungo deve essere?», «Così è troppo corto?». Se a quest’ultima domanda la risposta era positiva, si iniziava a scrivere con una scrittura a caratteri “cubitali” così da occupare più fogli possibile e raggiungere la lunghezza richiesta. Che poi…chi dice che in poche frasi non si riesca a racchiudere un mondo di pensieri?? Eppure, se ci pensiamo sono proprio quei messaggi, quelle lettere, quei biglietti d’auguri, quelle cartoline inviate da amici e parenti che prese e rilette dopo tempo hanno la capacità di riportarci con la mente all’attimo in cui le abbiamo ricevute, aprendo così un mondo di ricordi, di emozioni provate nonostante siano passati molti giorni, mesi o anni....

Semplicità

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Caratteristica propria di quanto è costituito da un singolo elemento. Che cos’è per voi la semplicità? Beh, io credo semplice tutto ciò che nasce da gesti, parole ed espressioni poiché rappresenta la vera essenza che c’è in ognuno di noi, inoltre la semplicità in una persona mi porta a pensare alla genuinità, alla naturalezza all'autenticità di quest'ultima.  Spesso mi tornano alla mente ricordi di alcuni racconti dei miei nonni i quali parlando del loro passato avevano un'espressione sul volto incredibile, una gioia tanto grande da fagli luccicare gli occhi nonostante le situazioni complicate da loro trascorse come la guerra, le fatiche nel seguire il bestiame, le famiglie numerose e il poco cibo a disposizione e tanto altro.  Proprio ripensando a tutto ciò c’è una domanda che mi sorge spontanea… «E noi? E noi invece che possediamo tutto come ci sentiamo?» Una risposta forse c’è…noi purtroppo (non parlo a nome di tutti ovviamente, ma credo che una buona parte della...

I nostri occhi brillano, parlano e sorridono

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Un giorno ero a scuola e una bimba di soli sei anni mi guarda e mi stupisce con questa affermazione: «Noi non abbiamo mai visto il tuo sorriso, ma io ogni volta che vedo i tuoi occhi brillare capisco che stai sorridendo …» . Al termine della mattinata torno a casa. Questa frase mi rimane in testa e continuo a pensarci. Mi rendo conto che effettivamente, avendo iniziato a settembre a fare assistenza in quella classe, i bambini non mi hanno mai visto senza mascherina. Mi chiedo come immaginano sia il mio sorriso, e quello di tutte le persone che incontrano. Chissà come ci immaginano senza vedere una parte importante del nostro viso, proprio quella che ci permette di esprimere le nostre emozioni senza parlare, ma subito ecco la risposta! Essa è contenuta esattamente nella sua affermazione: guardando i miei, i nostri occhi .  Eh già, in questi lunghi mesi c’è stata tolta la possibilità di utilizzare il nostro sorriso, ma abbiamo imparato a comunicare con gli occhi. I nostri occhi comun...

Il sogno...

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  M: Ciao A. allora hai deciso o ancora no? A: Ciao M. deciso cosa? M: Un uccellino mi ha detto che stai pensando di fare il 4° anno all’estero… A: Certo che non si può nascondere nulla… M: Di solito uno nasconde le cose “brutte” o le cose di cui ha paura. A: Beh allora hai azzeccato…la seconda opzione è la mia… M: Paura? A: A dirti la verità in merito a questo viaggio penso molto, e ho paura di partire. M: Beh è una paura sacrosanta, ma cosa ti spaventa? A: Penso alla possibilità di non riuscire ad adattarmi alla situazione, penso di farmi delle aspettative che poi mi potrebbero lasciate delusa, di non riuscire a lasciare la mia “comfort zone”, di lasciare l’ambiente a me famigliare, la mia famiglia e i miei amici... M: Se ti consola, sono paure che abbiamo anche noi adulti…a dirla tutta abbiamo paura anche per molto meno… A: Si lo so, mi rendo conto di avere molte paure, ma forse sono queste che più di tutte mi hanno aiutato a fare questa scelta. M: Tanta ...

Ascoltami con il cuore...e forse toglierò la mia maschera.

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Ironia della sorte…siamo alle porte del carnevale e mi ritrovo a scrivere "Gli Spunti Del Venerdì" (#glispuntidelvenerdì3) …proprio io che non sopporto il carnevale! E mentre guardo “sconsolata” le mie bambine pensare al costume del carnevale (che anche se è virtuale non si può mancare!) con gli occhi che brillano per l’eccitazione, le parole che escono frenetiche dalla bocca per stare dietro alle idee, ecco che indossano una maschera trovata in uno scatolone e all’improvviso Pirandello viene a bussare nella mia mente “C’è una maschera per la famiglia, una per la società, una per il lavoro. E quando stai solo resti nessuno”.  La maschera…ogni giorno che ci alziamo eccoci pronti ad indossare la nostra, tutti, nessuno escluso! Ci sono diversi tipi di maschere e possono essere intese in diversi modi, tanto da poterne davvero scrivere un libro, ma è dietro ad ogni maschera che io voglio andare… Dietro ad ogni maschera c’è una vita vissuta, un dolore, una sofferenza magari troppo...

Raccontare educa

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  Il narrare e il raccontare sono principalmente un’azione, un movimento dall’io verso un tu, un noi, è un andare verso l’altro, narrare è un atto relazionale, che rende noto, evidente, una parola, uno scritto, un gesto e dunque un significato. Daniel Taylor sostiene che « ognuno è il prodotto delle storie che ha ascoltato e che ha vissuto»* Quotidianamente si racconta e ci si racconta, ed è proprio questa relazionalità lo strumento del processo formativo per la costruzione di significati. Nella storia evolutiva dell’uomo, il narrare ha risposto e continua a rispondere a una necessità profonda, addirittura primordiale. Oralità e scrittura, sono sempre stati strumenti di trasmissione del sapere e dei racconti che accompagnano la vita dei popoli nella storia. Attraverso le narrazioni le persone divengono compiutamente umane perché dispongono di un modo per riflettere su quello che hanno dentro di sé, proprio raccontandolo agli altri. Raccontare il lavoro educativo dei diversi ser...

Oh... santa pazienza!!

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  In coda alla cassa del supermercato; una nonna e due nipotini abbastanza piccoli, un nipote un po’ irrequieto e la nonna che si barcamena in qualche modo tra la spesa, le borse, i nipoti per poi uscirsene con un sarcastico “Santa pazienza”. Lì per lì ho sorriso, poi ripensandoci ho fatto qualche pensiero… forse la pazienza è davvero qualcosa, passatemi il termine, “di santo” e che permette di far evolvere diverse situazioni. A chi non capita di pazientare? Aspettare che il semaforo scatti, aspettare che qualcuno impari qualcosa, aspettare il voto di una verifica, aspettare che un progetto si realizzi, aspettare qualcuno che ritorni a casa. Aspettare e rispettare che qualcuno riesca a fare qualcosa da solo magari con tempi diversi dai nostri, aspettare un appuntamento o un evento, aspettare di poter ripartire e ricominciare, aspettare…. Chissà quante cose ognuno di noi attende. A volte, presi dai ritmi incalzanti, ci facciamo sfuggire tante cose, tanti particolari importanti. L...

Al Carnal Virtual 2021

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REGOLAMENTO: 😏 Scegli   la categoria a cui vuoi partecipare: "Congiunti" e/o "Singola mascherina" (una sola persona nella foto) 💫   Scatta   la tua foto.  💥   Spediscila   ENTRO il giorno di Carnevale (domenica 14 febbraio) all'indirizzo mail ciagilivignotrepalle@gmail.com oppure al numero WhatsApp 329.7488338. Lunedì 15 febbraio le foto pervenute verranno pubblicate sulla pagina Facebook del CiAGi Livigno. Una giuria vaglierà le mascherine partecipanti. Martedì 16 febbraio sarà proclamata la mascherina vincitrice nelle due categorie! L'impegno che vi chiediamo è quello di vivere  q uesto momento di allegria nella vostra famiglia, magari costruendo da 0 il vostro costume,  dando spazio alla fantasia  coinvolgendo genitori e bambini! Perciò pronti via! #Carnal2021 #ciaginonmolla #MascheraColSorriso  

Quando sarò grande, vorrò essere un bambino.

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  Quante volte ci è capitato nella vita di sentir dire a un bambino: «quando sarò grande vorrò fare l'astronauta, il pompiere, la ballerina … » . Il bello delle loro affermazioni è che ci credono davvero, hanno negli occhi quella convinzione e quella determinazione che farebbero invidia a chiunque. Eppure, dagli adulti non vengono mai presi troppo sul serio. Forse perché a noi, con il passare del tempo, la vita ci ha un po' rassegnati e la voglia di sognare liberamente abbiamo preferito chiuderla in quel famoso cassetto, insieme proprio a quei sogni mai realizzati. Questo il motivo per cui quasi nessun adulto si domanda, una volta diventato grande, se sia diventato proprio quello che sognava da bambino, anzi probabilmente non ce lo ricordiamo nemmeno più.  Allora forse è giusto imparare qualcosa dai bambini, perché la loro spontaneità nel porsi obbiettivi senza pretese e senza fretta, ci deve insegnare che nella vita bisogna sempre puntare più in alto di dove vediamo, di do...

Anno nuovo, nuovi pensieri.

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In certi periodi della nostra vita, si tende a vedere tutto un po’ in modo drammatico, soprattutto quando ci capitano eventi spiacevoli e ci sembra di non riuscire più a vedere la via d’uscita. Credo che alle volte dovremmo essere telespettatrici delle nostre vite. Al mattino, per esempio, o appena possibile nell’arco della giornata, proviamo a fare “mente locale” sulle fortune che abbiamo. Proviamo, indipendentemente da quello che ci succede, e ci renderemmo certamente conto che ognuno di noi ha ricevuto molto e ogni giorno non fa altro che ricevere. Risulta difficile lo so, ma se ci pensiamo bene, ci accorgeremmo di quante sono le ragioni per sentirsi grati nella vita. Il sentimento di riconoscenza credo possa arricchirci e migliorare qualsiasi stato e portarci la gioia e la felicità anche quando ci sembra impossibile magari perché il dolore è il sentimento dominante in quel determinato momento. Solo quando essere grati diventerà uno stile di vita delle persone, ci sveglierem...

Uno "strano" incontro...

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S: Che lavoro fai? M: Sono “Assistente alla Comunicazione e all’Autonomia”. S: Cioè? Dove lavori? M: A scuola, mi prendo cura dei ragazzi con qualche difficoltà. S: Sei un’insegnante di sostegno? M: No, sono un’Assistente. S: Nell’elenco non c’è… posso mettere maestro? M: No… S: Allora operaio? M: Vedi tu, non so che dire. S: Ma cosa fa “questo assistente”? M: È una figura un po' “sconosciuta” per la stragrande maggioranza delle persone, ma presente da anni ed è indispensabile per garantire il diritto all’istruzione ai bambini e ragazzi con disabilità. Non è un’insegnante, ha una formazione diversa, un mandato diverso. S: Ok ma esattamente cosa fa? M: Ovviamente sono di parte, ma credo che sia una figura fondamentale per costruire il progetto di vita dei ragazzi di cui si prende cura. L’assistente lavora a fianco del ragazzo e prova a raccogliere tutte quelle che sono le indicazioni di tutte le figure che si occupano di lui senza sostituirsi a loro. S: ...

Si, sono positiva...ma ho imparato tanto!

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Mi: Ciao M, come stai? M: Ciao Mi, per il momento tutto bene, ma non so se lo sai ma sono risultata positiva al Covid-19. Mi: Si, ho saputo cavoli… M: Grazie al cielo grandi sintomi non ne ho, ma ti assicuro che non è una bella sensazione. Mi: Lo immagino! Ma com’è andata la faccenda? M: Giovedì la responsabile Covid-19 del nostro istituto ha contattato la nostra classe e ci ha comunicato che da quel momento fino al saremmo dovuti restare in quarantena preventiva perché una nostra compagna era risultata positiva. Mi: E così tutti a casa! M: Si esatto, io ed i miei compagni abbiamo così cominciato la DAD e senza molti problemi abbiamo continuato le nostre lezioni. Mi: E poi come hanno fatto a scoprire che eri positiva? M: Sabato tutta la nostra classe si è sottoposta al tampone, io personalmente ero davvero molto pacifica perché non avevo avuto molti contatti con la ragazza positiva e non avevo accusato sintomi particolari, quindi con molta tranquillità sono andata a far...

Crederci sempre...mollare mai!

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«Cosa pensi di fare?!?!» «È inutile, non riuscirai a raggiungere il tuo obiettivo, è troppo impegnativo, non fa per te…». Quante volte ci siamo sentiti dire queste frasi, magari anche da persone che di te non conoscono assolutamente niente, se non solo il nome.  Ognuno di noi sin da quando è piccolo ha sogni per “quando sarà grande”, alcuni dei quali crescendo e mettendoci impegno si realizzano, altri cambiano, mentre alcuni si accantonano e vanno svanendo. Lavorando nel campo dell’infanzia ed avendo a che fare con i bambini, più volte ho avuto modo di ascoltare la loro fantasia sul futuro: cuoco, fiorista, pilota di elicottero, dog-sitter, parrucchiera, mamma, maestra e molti altri lavori.  Il bello dei bambini è quello di non porsi limiti nei sogni e con questo di vagare con la mente senza nessun ostacolo. Poi i bambini crescono e iniziano ad affacciarsi alla realtà, cambiano le loro idee seguendo l’influenza dei genitori, dei fratelli, degli amici e di chi ha propr...

E torneremo più forti di prima!

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Ed eccomi qui, di nuovo, sul divano di casa con una buona tazza di caffè bollente tra le mani e… penso . I pensieri che corrono in testa sono molti e si intersecano tra loro instancabilmente ogni giorno, ma credo di non essere l'unica che in questo periodo sta provando questo… In un momento così, come quello che stiamo vivendo, non è certo facile trovare il proprio equilibrio ; “si finge”, quando si parla con le altre persone che vada tutto bene. In fondo credo che ognuno di noi “abbia le sue” partendo dai bambini e ragazzi, che pur cercando di fagli vivere al meglio tutto ciò che li circonda, si sentano continuamente bloccati su quello che per loro è vivere, giocare, studiare ed incontrarsi insieme agli altri senza troppi pensieri. Per non parlare dei nostri adolescenti, costretti a rimanere chiusi in casa quando quello che fa un ragazzo/a di quell’età, è stare con i propri coetanei per confrontarsi sulle proprie esperienze e per iniziare ad affermarsi come persona.  I bambini, r...

Cammino dei Diritti 2020 (video)

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Sono tanti gli appuntamenti sul calendario che ricordano un avvenimento, oppure un momento particolare della storia. Tutti sanno che basta digitare su qualsiasi motore di ricerca, la ricorrenza del giorno desiderato e si scopre che il quella precisa data sono infinite le memorie o le ricorrenze in calendario. Oggi 20 novembre, si celebra "La giornata Internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza".  Giornata davvero importate, anche se ai più potrebbe sembrare “banale” o addirittura inutile. Eppure, se ci pensiamo attentamente, è un cammino lunghissimo culminato, e ancora in atto, con la convenzione ONU nel 1989 . Esso ha portato la comunità internazionale a riconoscere che anche i bambini e gli adolescenti hanno dei diritti, e naturalmente altrettanti doveri .  Diritti che in molte parti del mondo non sono ancora riconosciuti; basti pensare ai tanti bambini-soldato, al deprecabile fenomeno dell’infibulazione, a tutti quei bambini e ragazzi che vengono...